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Infermieri: differenza di retribuzione in Europa

Differenze sostanziali tra il salario percepito dagli infermieri italiani rispetto ai colleghi europei. Dall’entrata in vigore dell’euro, poco è stato fatto per rendere più omogenei i salari dei professionisti appartenenti ai vari Stati della comunità europea

L’euro ha creato un’unione monetaria. Infatti tutti i Paesi appartenenti all’UE, ad eccezione della Gran Bretagna (anche prima della BREXIT) hanno abbandonato la vecchia moneta nazionale per utilizzare la moneta unica, l’euro. In un certo senso il disegno europeo degli STATI UNITI D’AMERICA. Peccato che gli USA, i vari Stati, oltre ad avere una moneta unica, il dollaro, presentano anche una Polizia Federale, un apparato legislativo unico (anche se i vari Stati sono liberi di emanare leggi, in base a quanto competa loro) ma soprattutto una SIMILE retribuzione. MA al di là di questa unione monetaria, a parità di moneta i vari Stati hanno anche la stessa parità di retribuzione, di costo della vita, o più in generale, dell’impatto che il costo della vita ha sul reddito?

Tabella. Reddito, costo della vita, impatto del costo della vita sul reddito

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Come si può vedere dal grafico, gli infermieri Italiani, non solo si differenziano dai colleghi europei in termini di riconoscimento sociali e professionali, ma anche in termini salariali.

Dal grafico possiamo osservare che la media europea equivalente a 1.904 euro al mese al netto delle imposte. Il costo medio della vita è stato calcolato in 39,7 euro al giorno, con un’incidenza del 68% sull’intero reddito.

Il Paese in cui il rapporto tra stipendi e denaro speso è più favorevole è la Germania, con una media di 2.580 euro percepiti mensilmente e un costo della vita quotidiana di 37,2 euro al giorno, con un impatto equivalente al 43,2%.

Il secondo gradino della graduatoria dei Paesi più vivibili d’Europa è occupato dalla Gran Bretagna

, Paese in cui i cittadini possono contare su uno stipendio medio pari a 2.570 euro, mentre si trovano a sostenere un onere giornaliero di 50,6 euro, con un’incidenza generale del 58,8% (STIME PRE-BREXIT- bisognerebbe osservare le stime post brexit, ma bisogna aspettare del tempo).

Al terzo posto si trova la Francia, in cui i salari medi arrivano a 2.180 euro al mese (dunque siamo ancora al di sopra dello standard continentale) a fronte di una spesa di 44,7 euro per le necessità quotidiane, con un impatto sulle finanze delle famiglie del 60,6%. Il rapporto tra entrate e uscite aumenta leggermente in Svezia, dove un reddito medio tocca i 1.910 euro al mese e il cittadino spende circa 43 euro al giorno.
La Spagna è la prima delle nazioni europee a trovarsi leggermente al di sotto della media, con stipendi di 1.850 euro mensili ma con un buon rapporto guadagni/spese, che ammonta al 58,8%, frazionato in soli 35,9 euro al giorno, utilizzati dai cittadini per acquisti di ogni genere.

Il fanalino di coda è rappresentato proprio dall’Italia, con un distacco considerevole rispetto alla vicina Spagna. I dati parlano di uno stipendio pro-capite di 1.410 euro e di una spesa di 39,4 euro al giorno (quasi equivalente alla cifra spesa mediamente da uno svedese, in cui i guadagni sono decisamente superiori) generando in questo modo un costo della vita molto alto, pari all’ 83,8%, quasi 20 punti percentuale in più rispetto alla media europea.

Dalle stime Europee dietro l’Italia troviamo solo il Portogallo.

Bibliografia

Arora VS, Karanikolos M, Clair A, Reeves A, Stucler D, McKee M. Data Resource Profile: The European Union Statistics on Income and Living Conditions (EU-SILC). Int J Epidemiol. 2015;44(2):451-61

 

Gianluca Pucciarelli

Infermiere di Neuro-riabilitazione. Dopo aver conseguito la Laurea Magistrale in Scienze infermieristiche si è iscritto al dottorato di Ricerca presso l'Università di Tor Vergata. Dottorando ricercatore la cui linea dottorale è quella di studiare la Qualità di vita delle famiglie italiane affette da Ictus cerebrale

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Gianluca Pucciarelli

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