Infermiere dell’Emergenza

Infermieri 118: Fnopi “respingiamo qualunque passo indietro”

La mozione approvata dai 102 Presidenti provinciali degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (Vedi Articolo) affronta anche il tema della riorganizzazione del sistema emergenza urgenza 118

La mozione approvata dai 102 Presidenti provinciali degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (Vedi Articolo) affronta anche il tema della riorganizzazione del sistema emergenza urgenza 118

La mozione pone le basi per lo sviluppo della professione infermieristica e del Servizio Sanitario Nazionale, e viene accolta e firmata dal Ministro Roberto Speranza che dichiara di aver trovato tutti gli aspetti che servono davvero a caratterizzare un Servizio Sanitario Nazionale (SSN) efficiente, universale e di qualità quale è il nostro.

Advertisements


SCARICA LA TUA TESI


Quello su cui mi volevo soffermare è invece, neanche a dirlo, la parte relativa alla valorizzazione delle competenze acquisite negli anni in primis nel settore dell’Emergenza Urgenza 118 con la richiesta urgente e non più rinviabile di stabilire percorsi di studio utili alla formazione di infermieri specializzati.

Riporta la mozione:

“Sottolineano che l’obiettivo della professione infermieristica è rendere coerente l’esercizio professionale con le competenze acquisite nel corso degli anni, grazie a uno specifico percorso di studi rigoroso e robusto e in continua evoluzione e che necessità anche di una profonda revisione dei percorsi didattici alla luce della nuova epidemiologia della popolazione e della necessità improcrastinabile di avere infermieri specializzati.

Giudicano in questo senso la prima valorizzazione da attuare quella sul tema dell’emergenza urgenza-118 per la quale respingono con forza passi indietro e accettano solo modelli innovativi, coraggiosi e responsabili per realizzare i quali sono a disposizione delle Istituzioni”.

Un primo passo verso l’auspicato riconoscimento dei modelli dove l’infermiere del 118 è inquadrato anche in un contesto di autonomia. Finalmente.

Ricalca in parte quello che io ed altri ripetiamo da tempo, e cioè, che senza in alcun modo sostituire il medico, l’infermiere del 118 operante sui mezzi di soccorso in autonomia (da decenni ormai) merita il riconoscimento ma soprattutto la chiarezza e la tutela normativa sul ruolo e sulle funzioni anche al fine di consentire a tutti di svolgere il proprio dovere con la serenità che la delicatezza del compito richiede.

Il sistema 118 è e deve essere più articolato di quello che qualcuno vorrebbe. Riguardo alla realtà che conosco perché ci lavoro da 15 anni ormai posso affermare senza timore di smentita che la de-medicalizzazione non è mai esistita e che anzi, ad oggi la presenza di medici (intese come postazioni di mezzi con medico) nel SET-118 è al contrario aumentata e questo non è un male, anzi. Ma sostenere di voler dotare ogni singola area dalla più urbanizzata alla più remota e disabitata di equipaggi con medico, infermiere e autista è utopia.

Un desiderio che tutti vorrebbero ma semplicemente irrealizzabile perché insostenibile.

Ed è per questo che i sistemi 118 più “anziani” sul territorio ragionano e lavorano da decenni su una più accurata suddivisione della risposta in termini di capacità assistenziale in modo da poter permettere una equa distribuzione delle risorse sul territorio garantendo già da quasi 30 anni la possibilità di medicalizzazione precoce a tutti senza la necessità di dotare ogni singola postazione di medico, infermiere e autista ne di prevedere ingaggi di mezzi con questa capacità (la massima possibile), anche su interventi codificati dalla chiamata non come emergenze.

Al netto di quanto sopra e di quanto accaduto in questi giorni devo però aggiungere un ulteriore e triste constatazione. Esiste una parte di infermieri che non si identifica nel secondo punto riportato sopra ed inserito nella mozione dalla federazione. Credo perché cresciuti in un sistema completamente diverso e quindi perché non hanno mai avuto modo di vedere quali siano i loro stessi possibili potenziali inespressi in grado di creare un sistema di risposta alle emergenze più articolato, efficace ed efficiente. Il tutto senza le temute “invasioni di campo”.

Consapevole del montare di qualche mal di pancia si spera solo che alle parole seguano i fatti.

Paolo Vaccariello

Fonte: www.paolovaccarello.net

Redazione Nurse Times

Leave a Comment
Share
Published by
Redazione Nurse Times

Recent Posts

Rifiutò il ricovero dopo una caduta e morì a distanza di mesi: archiviata la posizione di due infermieri del 118

Il Tribunale di Bari ha disposto l'archiviazione dell'indagine per omicidio colposo a carico di due…

17/09/2024

Rinnovo Contratto Uneba: sciopero nazionale e due presidi in Emilia Romagna

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Fabio De Santis (Fp Cgil), Sonia…

17/09/2024

Pronto soccorso intasato, Opi La Spezia: “Non è solo un problema di assunzioni”

Di seguito un comunicato stampa di Opi La Spezia. Nei giorni scorsi il Pronto soccorso…

17/09/2024

Declino cognitivo, “proteina serratura” può bloccarlo

L’invecchiamento del cervello e il suo sintomo più inquietante, il declino cognitivo, rappresentano una delle…

16/09/2024

“La scommessa – Una notte in corsia”: la commedia noir che annienta sanità e professionisti della salute

Alla première del film La scommessa - Una notte in corsia al Cinema Modernissimo di…

16/09/2024

Elezioni Opi Firenze-Pistoia, lista Costruire Insieme solleva la “questione di compatibilità tra ruoli ordinistici e sindacali”

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa della lista Costruire Insieme, in corsa per il rinnovo…

16/09/2024