Per l’omicidio a Roma di Rossella Nappini, infermiera 52enne dell’ospedale San Filippo Neri, è stato fermato un uomo di 45 anni, suo ex compagno, ora in carcere.

Aveva 52 anni, Rossella Nappini, infermiera dell’ospedale San Filippo Neri, trovata morta nel pomeriggio di ieri, lunedì 4 settembre, a Roma, nel quartiere Trionfale. Il cadavere è stato rinvenuto da due studenti nell’androne di un palazzo in via Giuseppe Allievo, intorno alle 17, e sulla tragedia indaga la polizia.

Per l’omicidio è stato fermato un marocchino di 45 anni, che in passato avuto una relazione con la vittima e che in seguito l’aveva fatta oggetto di stalking

. L’uomo è stato trasferito nel carcere di Regina Coeli con l’accusa di omicidio volontario.

Rossella è stata accoltellata più volte, soprattutto all’addome, ma aveva segni anche sulle braccia, il che dimostra che ha provato a difendersi. Esclusa per ora la pista della rapina: la borsa della donna è stata trovata accanto al corpo. Escluso anche un tentativo di violenza finito male. Secondo quanto ricostruito, Rossella, che era separata e viveva in via Allievo con la madre 80enne e i due figli, poco prima delle 17 era uscita per andare a fare la spesa.

Fuori di casa ha incontrato il suo assassino. Una persona che conosceva, ritengono gli inquirenti. Molto probabilmente non c’è stata una discussione prima dell’aggressione. Nessuno, infatti, ha riferito di aver assistito a una lite. Al contrario, nel condominio sono state chiaramente udite le urla della donna, che chiedeva aiuto. Sparita l’arma del delitto, cercata in lungo e in largo in tutti i cassonetti della zona.

Sotto choc i parenti e gli amici di Rossella, oltre ai colleghi del San Filippo Neri, che la pprezzavano e la descrivono come una persona impegnata, solare, ma mai sopra le righe. Negli anni si era fatta conoscere anche per la determinazione con cui aveva difeso quell’ospedale e i posti di lavoro di tutti, arrivando nel 2012 a inviare una lettera al Vaticano per chiedere di scongiurare il ridimensionamento della struttura.

Durante il periodo del Covid aveva lavorato in prima linea, conducendo anche animate battaglie sui social per l’utilizzo della mascherina e per non sottovalutare la pandemia. Quattro anni fa, in occasione del suo compleanno, aveva creato su Facebook una raccolta fondi per “Casa delle donne per non subire violenza” di Bologna.

“È stata uccisa una donna, ancora una volta – scrive l’ospedale San Filippo Neri -. Questa donna era una nostra infermiera, lavorava all’ospedale San Filippo Neri. Un femminicidio non è mai solo un episodio di cronaca. Per questo non dobbiamo mai cedere alla banalizzazione di un simile dramma, ma restare vicini a questa famiglia e a quella di tutte le vittime”.

Redazione Nurse Times

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