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In Italia 12.000-13.000 infermieri non regolamentati. Mangiacavalli: “È giunto il momento di uscire dalla stagione delle deroghe”

Nonostante la fine della pandemia, il periodo delle deroghe per gli infermieri non sembra essere giunto al termine in Italia.

Attualmente, si stima che tra 12.000 e 13.000 infermieri operino nel paese senza una chiara tracciabilità. Questa situazione solleva diverse preoccupazioni, poiché, sebbene abbiano un impatto diretto sulla salute dei pazienti, non sappiamo chi siano, dove lavorino, né quali competenze abbiano.

“Infermieri indiani, medici cubani: queste assunzioni sono dettate dalle circostanze. Ma è ora che l’Ordine degli Infermieri torni al suo ruolo primario, ovvero quello di tutelare i cittadini attraverso una supervisione di tipo deontologico. Dobbiamo accertarci che i professionisti infermieri siano dotati di titoli, competenze, conoscenza della lingua, e capacità deontologiche, cliniche e assistenziali adeguate per garantire la sicurezza del paziente”, ha dichiarato Barbara Mangiacavalli, Presidente della FNOPI), durante la sua partecipazione al Festival delle Regioni.

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La presidente della FNOPI ha inoltre evidenziato la problematica relativa ai professionisti chiamati a intervenire per far fronte alle carenze nel sistema sanitario a seguito dei decreti emergenziali, spesso senza alcun controllo o supervisione da parte dell’Ordine. Sebbene l’emergenza abbia richiesto misure straordinarie, è fondamentale che gli Ordini professionali siano garanti del cittadino, assicurando che chi “mette le mani sul cittadino,” come infermieri e medici, disponga dei titoli, delle competenze, dell’onestà, e delle capacità deontologiche e cliniche necessarie per svolgere il proprio lavoro in modo sicuro ed efficace.

“È giunto il momento di uscire dalla stagione delle deroghe”, ha enfatizzato Mangiacavalli, “e di riprendere un percorso virtuoso in cui gli Ordini possano svolgere appieno il loro ruolo di tutela nei confronti dei cittadini, includendo la verifica della lingua e delle competenze professionali. Dobbiamo adottare un percorso di iscrizione all’Ordine che consenta poi l’esercizio della cosiddetta magistratura interna di tipo deontologico”.

In un periodo in cui la sanità è stata messa a dura prova dalla pandemia, garantire la qualità e la sicurezza delle cure è di importanza primaria, e rafforzare la regolamentazione e la supervisione degli infermieri rappresenta un passo essenziale per raggiungere questo obiettivo. La proposta della FNOPI di porre fine alle deroghe e garantire un controllo rigoroso dei professionisti della sanità promette di migliorare la qualità delle cure e la sicurezza dei pazienti in Italia.

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