Riceviamo e Pubblichiamo la nota del collegio Ipasvi di Imperia sulla decisione del Magnifico Rettore Paolo Comanducci UNIGE di chiudere il cdl di infermieristica
Crediamo sia un errore gravissimo che penalizza tutti i Cittadini di Imperia per i prossimi anni, auspichiamo che l’università faccia una immediata retromarcia
La firma è del Magnifico Rettore Comanducci sul DR n 2534; chiude dopo più di 50 anni la scuola Infermieri a Imperia (oggi corso di Laurea Universitario).
La Provincia di Imperia fanalino di coda della Regione Liguria, dopo avere incassato il più alto tasso di disoccupazione ligure negli ultimi anni, gli stipendi più bassi a parità di impiego della regione Liguria, ci penalizzano anche nell’offerta formativa.
L’Università si trincera dietro a vincoli ministeriali e carenze di organico; rimane a noi inspiegabile la scelta di chiudere Imperia quando dagli atti in Ns possesso a novembre 2016 si sarebbe dovuto accorpare Savona a Santa Corona.
Gli aspiranti Infermieri di Imperia dovranno recarsi a Santa Corona aggiungendo spese di trasferta insostenibili per le Loro Famiglie.
Al Collegio di Imperia sono iscritti 1600 Infermieri di cui 900 prestano assistenza ai malati presso l’ASL1; circa 500 sono impiegati nelle residenze protette e assistenziali gli altri sono pensionati ancora iscritti.
Siamo una parte insostituibile del Sistema Salute ma anche volano economico, l’età media supera i 51 anni in provincia, 675 Infermieri nella fascia tra 46 e 55 anni e 300 Infermieri nella fascia tra 56 e 65 anni; questi ultimi andranno in pensione nei prossimi 5 anni, ciò comporta una inevitabile carenza di Infermieri nei prossimi 5/7 anni.
La NS Federazione Nazionale di Roma ha stimato in 500/anno la carenza ligure e trasmesso il documento al MIUR per la necessaria programmazione formativa; le NS richieste sono state all’Università di Genova in linea con le dichiarazioni della Federazione, sono stati attivati solo 350 posti per il 2017/18 (come l’anno precedente).
A subire le conseguenze di questa emergenza Infermieristica saranno i Malati costretti a migrare anche per farsi assistere.
Fino ad oggi abbiamo condotto trattative di buonsenso e diplomazia con l’Università, prendiamo atto che sono servite a poco, anzi dopo l’ultimo incontro, l’Università ha uniformato la decisione chiudendo anche Fisioterapia a Imperia e verbalmente impegnandosi ad alternare la chiusura con gli altri poli.
Le scelte dell’Università sono state motivate da stringenti regolamenti ministeriali; se l’Università ha ragione il regolamento è sbagliato quindi intervenga il Ministero per mantenere i 8 poli in Liguria.
Giudichiamo la chiusura di Imperia una scelta errata in controtendenza rispetto alle scelte della Giunta TOTI che con il concorso ha rilanciato l’occupazione Infermieristica in Liguria, creando un enorme volano economico a favore di tutti; L’Università risponde con la chiusura di Imperia, domani altri Poli?
Ci siamo chiesti: a chi dà fastidio Infermieristica a Imperia?
Penalizzare i residenti non è la strada giusta, con gli stipendi che il mercato offre, pochi Infermieri da fuori sceglieranno Imperia. Nella vicina Francia assumono a tempo indeterminato nel pubblico senza concorso, con stipendi medi di 1800€ rispetto ai nostri 1400€; questo aggrava l’emorragia dei giovani Professionisti che si allontanano dall’Italia.
Oggi PROTESTIAMO per la scelta di chiudere Imperia ma riteniamo che la decisione non sia irrevocabile, pertanto chiediamo:
Il Presidente
Severino Borri
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