Imbarazzo nella comunità infermieristica leccese: ospitiamo il Presidente IPASVI cui confermiamo la nostra “censura” giornalistica

Il Presidente IPASVI di Lecce, Marcello Antonazzo, interviene con una propria missiva sulla “farsa” dell’avviso interno per il posto di Direttore delle attività formative all’UNIBA del polo formativo di Lecce.

Il Presidente IPASVI di Lecce, Marcello Antonazzo, interviene con una propria missiva sulla “farsa” dell’avviso interno per il posto di Direttore delle attività formative all’UNIBA del polo formativo di Lecce.

Questa la nostra pubblica risposta.

Gentile Presidente, riprendiamo a seguire integralmente la sua richiesta di replica agli articoli seguenti:

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Alla Asl di Lecce nuova sceneggiata, protagonista il presidente del Collegio Ipasvi Antonazzo

L’IPASVI di Marcello Antonazzo & l’imbarazzo della comunità infermieristica leccese

…precisando che questa Redazione, esaminato nel dettaglio gli articoli che Lei ritiene riportano…forvianti e inopportune valutazioni…non sottrae nulla a quanto pubblicato.

Anzi, la redazione conferma e rilancia nuovamente la “censura” alla sua persona per il “colpevole e interessato”  “silenzio assenso”, alle vessatorie e offensive condizioni poste dal bando dell’UNIBA per la professione sanitaria di infermiere, mai contestate, anzi da Lei fatte proprie.

Per questa redazione è inaccettabile che il bando, contempli la clausola che per la partecipazione è necessaria la laurea magistrale in scienze infermieristiche e che al contempo precisa che il selezionato rimane inquadrato nel suo profilo di riferimento senza avere la pretesa di diverso inquadramento contrattuale.

Ovvero il bando si rivolge alla classe infermieristica pretendendo requisiti e competenze di alto profilo (laurea magistrale) ma rilegandola in un infimo ordine contrattuale poiché premette la clausola: …non può esserci nessun riconoscimento giuridico.

Per questa Redazione Lei, Presidente Antonazzo Marcello, primariamente come Presidente di un Ente di diritto pubblico rappresentativo della professione sanitaria di Infermiere e successivamente anche come professionista infermiere, non solo non ha contestato il bando

che “demansiona e dequalifica” il ruolo professionale dirigenziale infermieristico,  ma vi partecipa.

In ultimo Presidente Antonazzo, precisiamo che alle sue invereconde supposizioni su presunti committenti, rispondiamo con i fatti.

Redazione NurseTimes

 

Di seguito la risposta del presidente del collegio Ipasvi di Lecce Antonazzo

Spett.le redazione@nursetimes.org

Con riferimento all’articolo apparso sulla rivista on line Nurse Times lo scorso 8 maggio, credo sia doverosa una replica al mero fine di chiarire la posizione del sottoscritto e sottrarla alle fuorvianti e inopportune valutazioni espresse, aventi il malcelato fine di colpire la persona, ma non certo di raccontare la realtà.

In primo luogo, sono stato “accusato” di aver partecipato al concorso indetto dall’Asl di Lecce per l’affidamento dell’incarico di direttore delle attività professionalizzanti e di tirocinio per il Corsi di Laurea in Infermieristica, nonostante quel bando, per come strutturato e formulato legittimasse un mio accesso alla procedura concorsuale.

All’esito del concorso, come era nel diritto di tutti coloro che avevano preso parte alla gara, quale secondo classificato, ho ritenuto di impugnarne l’esito in quanto, a mio avviso, scaturito da valutazioni errate e dall’applicazione di criteri di valutazione non legittimi.

Anche tale mia scelta, non è dato sapere perché, è stata ritenuta fonte di imbarazzo per la comunità infermieristica, muovendo dalla convinzione che il TAR di Lecce investito della vicenda abbia reso definitiva sentenza di inammissibilità del ricorso.

Il vero imbarazzo sono le inesattezze riportate dall’autore o da chi ne ha commissionato la pubblicazione.

A questi ricordo che la possibilità di tutelare posizioni personali che si ritengono ingiustamente lese (il c.d. diritto alla tutela giurisdizionale) è un diritto riconosciuto dalla Costituzione, soprattutto quando si percepisce che determinati procedimenti presentano delle zone grigie.

La sentenza resa dal TAR, peraltro ancora oggi passibile di impugnazione, non è entrata nel merito della vicenda, ma ha solo ritenuto che il giudice competente a decidere della stessa debba essere quello civile e non amministrativo, sancendo di fatto solo un passaggio di giurisdizione.

Evidentemente all’autore dell’articolo, però, non interessava spiegare correttamente l’esito processuale, ma raccontarlo in modo semplicistico pur di corroborare il discredito alimentato nei confronti del sottoscritto.

Sono certo tuttavia che la comunità scientifica che vive e si regge con un’anima indipendente saprà distinguere, valutare e giudicare.

Distinti saluti.

Marcello Antonazzo

 

Allegati

Risposta del presidente del collegio ipasvi di Lecce Antonazzo

Delibera DG ASL LE n. 308 del 18 maggio 2016

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Redazione Nurse Times

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