Il posizionamento di un PICC nel paziente pediatrico lo espone ad un elevato rischio di tromboembolismo venoso

L’incidenza di tromboembolismo venoso (VTE) nei pazienti pediatrici è risultata notevolmente aumentata nei soggetti portatori di catetere venoso centrale. 

Tra le varie tipologie di CVC, il numero di cateteri centrali ad inserzioni periferiche (PICC) posizionati nei bambini è aumentato in maniera significativa.

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Nello studio di coorte osservazionale multicentrico prospettico condotto dai ricercatori del Chlidren’s Hospital Los Angeles (California) sono stati arruolati pazienti di età compresa tra i 6 mesi ed i 18 anni sottoposti ad un posizionamento recente di PICC o altra tipologia di catetere venoso centrale tunnellizzato. L’incidenza di VTE tra i vari dispositivi è stata comparata.

Sono stati analizzati anche altri fattori quali l’incidenza e fattori di rischio delle VTE CVC-correlate, le infezioni ematiche del torrente ematico (CLABSIs) ed i malfunzionamenti nei PICC e nei cateteri tunnellizzati.

Sono stati posizionati complessivamente 1967 CVC ad un totale di 1742 soggetti unici inclusi nell’analisi. L’incidenza delle VTE catetere-correlate è risultata del 5,9% (+/- 0.63%).

La maggior parte delle complicanze (80%) si è verificata nei soggetti portatori di PICC, i quali hanno presentato un rischio significativamente aumentato di VTE catetere-correlata rispetto ai portatori di altre linee tunnellizzate (HR=8.5, 95%CI, 3.1-23, p<0.001). 

I bambini portatori di PICC hanno presentato maggiore probabilità di manifestare CLABSI (HR=1.6, 95%CI: 1.2-2.2, p=0.002) e malfunzionamento del CVC (HR=2.0, 95%CI: 1.6-2.4, p<0.001) se paragonati alle altre linee tunnellizzate. Un rischio aumentano di VTE CVC-correlate è stato riscontrato nei pazienti che hanno presentato precedenti VTE (HR=23, 95%CI: 4-127, p<0.001), nei portatori di CVC multi-lume (HR=3.9, 95%CI: 1.8-8.9, p=0.003) e nei bambini affetti da leucemia (HR=3.5, 95%CI: 1.3-9.0, p=0.031). 

I pazienti pediatrici portatori di PICC hanno presentato un’incidenza significativamente aumentata di VTE catetere-correlate, CLABSI e malfunzionamento del CVC tra i dispositivi tunnellizzati. I risultati ottenuti consigliano di valutare un periodo di pausa, proporzionato al rischio di complicanze, prima di riposizionare un CVC in un bambino, soprattutto qualora si tratti di una sostituzione di PICC. Tale accorgimento ridurrebbe le gravi complicanze emerse nello studio.

Dott. Simone Gussoni

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Dott. Simone Gussoni

Il dott. Simone Gussoni è infermiere esperto in farmacovigilanza ed educazione sanitaria dal 2006. Autore del libro "Il Nursing Narrativo, nuovo approccio al paziente oncologico. Una testimonianza".

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