Grande successo per il nostro progetto editoriale denominato NeXT che permette ai neolaureati in medicina, infermieristica e a tutti i professionisti della sanità di poter pubblicare la propria tesi di laurea sul nostro portale.
Sono numerose le tesi di laurea che quotidianamente arrivano all’attenzione della nostra redazione (redazione@nursetimes.org).
Gentile Direttore,
presento ai vostri lettori il mio elaborato di tesi già presentato e discusso in 29 novembre scorso presso l’Università Cattolica Del Sacro Cuore, nella sua sede di Potenza.
Lo STEMI è una patologia acuta tempo-dipendente. Richiede un approccio tempestivo e aggressivo finalizzato alla ricanalizzazione della coronaria “culprit” con le modalità della trombolisi o della angioplastica coronarica. Il soccorso e la scelta della modalità di rivascolarizzazione è realizzato attraverso la “Rete dello STEMI”. La Rete è uno strumento definito da specifiche politiche Regionali volto a offrire equità di accesso alle cure e garanzia di terapie “evidence based” attraverso un sistema di organizzazione territoriale coordinato dal 118 che integra ospedali con diverso grado di complessità assistenziale (hub and spoke) e che imprescindibilmente richiede la coordinata attività di numerose figure professionali. Fra queste un ruolo prominente riveste la figura dell’infermiere che interviene in tutti passaggi del “percorso STEMI”.
È l’infermiere della C.O. che riceve la chiamata di soccorso e che dispone la scelta del mezzo di soccorso; è un infermiere del 118 che giunge sul luogo dell’evento, presta le prime cure e registra l’ECG che sarà il determinante delle successive strategie terapeutiche; è un infermiere che pratica la terapia trombolitica; è l’assistenza di due infermieri che rende possibile l’esecuzione della angioplastica coronarica; sono gli infermieri della Terapia Intensiva che sorvegliano il decorso sub-acuto del paziente STEMI e che intervengono nel caso di complicanze.
Le ricerche bibliografiche effettuate per la compilazione della tesi e il tirocinio condotto (fra 118, cath-lab e UTIC) mi hanno chiaramente indicato che nel “percorso dello STEMI” l’infermiere ha un ruolo strategico e multifunzionale: all’infermiere è richiesta competenza, aggiornamento professionale, esperienza e capacità gestionale, ma anche disposizione “al lavoro di squadra” e al supporto relazionale ed educativo. Dalla lettura dell’elaborato è evidente come l’infermiere sia senza ombra di dubbio un professionista autonomo, coadiuvante attivo ed indispensabile del processo di cura e assistenza del paziente e punto di riferimento per l’équipe sanitaria.
Dott. Domenico Nardozza
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