Il cervello di MacLean e le psicosi

Proponiamo l’e-book sul tema a cura di Erenia Nardino.

Introduzione – Con questo mio elaborato ho voluto fare un breve excursus storico partendo dal cervello di MacLean, che descrive l’impossibilità di considerare i disturbi psichici esclusivamente come disturbi del cervello (poiché non esiste una linea di confine tra cervello e mente) per arrivare a descrivere le psicosi e considerare le linee guida possibili per un approccio
più efficace.

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Come MacLean, ho la convinzione che molti dei disturbi fisici e mentali sono il risultato di un mondo sempre più difficile e accelerato che può determinare stili di vitae relazioni “psicotiche”. L’aspetto sociale ricopre notevole importanza in quadri clinici e diagnostici di questa portata, senza trascurare, è ovvio, l’importanza degli aspetti, degli ambiti e delle competenze mediche e infermieristiche.

L’esperienza con i pazienti psicotici – Nel mio breve viaggio esperienziale con i pazienti psicotici fatto presso il Centro di Salute Mentale di Pescara ho voluto allargare gli orizzonti per avere una visione ed una conoscenza più ampia dell’argomento trattato. Di esempi clinici ne ho tanti e tutti con un proprio sistema difensivo e un proprio cerimoniale che rappresentano il frutto di una difficoltà.

Ad esempio, un ossessivo attirerà la nostra attenzione per il cerimoniale, come il lavarsi continuamente le mani. Un fobico ci colpirà per la scrupolosa attenzione che pone nell’evitare una qualche specifica situazione o luogo. Un isterico ci colpirà per l’indifferenza con la quale vive ed esibisce il suo sintomo di conversione, sia esso una paresi, una cecità o una afonia. Un ansioso ci colpirà per la sua costante tensione e precipitosità in ogni cosa e così via…

Ecco perché il mio intento è stato quello di passare dall’aspetto medico e
infermieristico a quello umano per arrivare, infine, all’essenza dell’uomo, libera da pregiudizi e stigmi che inquinano la capacità che ognuno di noi ha di spingersi oltre e vedere con occhi diversi le mille sfumature che si dispiegano dalla realtà solo apparentemente UNA E SOLA. Condizione, questa, spesso vissuta dalle persone più sensibili, più vere ma stigmatizzate dalla società come pazienti psichiatrici la cui storia e il cui vissuto è racchiuso in una diagnosi psichiatrica o in un numero di cartella. CONTINUA (vedi allegato)…

ALLEGATO: Il cervello di MacLean e le psicosi

Erenia Nardino

Redazione Nurse Times

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