Ieri è stato il tuo 33esimo compleanno, Davide

Ieri è stato il tuo 33esimo compleanno, Davide.

Ma guardandoti, pulito, medicato, perfetto, circondato da tubi e da “bip” vari, in quel letto tecnologico che sembra uno squallido tavolo da lavoro, non sapevo proprio cosa augurarti. Una cronicità più stabile? La pace? Un improbabile “risveglio” dal coma vigile che ti imprigiona? Una fine il più possibile repentina ed indolore?

Io vorrei semplicemente augurarti LA VITA, ma… purtroppo le evidenze scientifiche, il tempo che passa, i tuoi peggioramenti neurologici, la mia esperienza con pazienti nella tua situazione e soprattutto i tuoi occhi sempre più spenti, mi dicono che vederti tornare a VIVERE… è altamente improbabile.

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Anzi, sarebbe un vero miracolo.

Chi ti conosce bene mi dice che quella, LA VITA, nonostante la tua giovane età, l’hai già vissuta al massimo. Senza farti troppi problemi e senza risparmiarti mai: donne, motori, soldi, viaggi, paracadutismo e altre iniziative spericolate, sono stati a lungo il tuo pane quotidiano. Pane che condivi con una buona dose di sana (forse) pazzia, compagna inseparabile del tuo “genio” sregolato.

Neanche la diagnosi, ti ha spaventato. Non ti ha fermato. Chissà, forse lo sentivi che ti sarebbe accaduto tutto questo

… e che la forma atipica e aggressiva di Sclerosi Multipla che ti ha annientato, lo avrebbe fatto in fretta. Senza pietà.

Così tu hai VISSUTO fino in fondo, senza alcun rimpianto. Avevi fame di VITA. E ciò, adesso che navighi senza remi nel mare denso e immobile di quel letto, impantanato nella più totale incomunicabilità, alleggerisce non poco il cuore di chi ti ha voluto bene, seguito, supportato, aiutato e che ora ti assiste.

Ieri è stato il tuo 33esimo compleanno, Davide.

E nonostante le tue condizioni, non propriamente compatibili con qualsiasi tipo di “festa”, abbiamo organizzato un incontro con le persone che ti amano e che ti hanno amato di più. Così, per provare ancora una volta a riportarti a forza in questa stramba dimensione.

Abbiamo fatto di tutto per riuscirci. E a me piace pensare che, in qualche modo, seppur anche solo per un attimo… abbiamo raggiunto il nostro obiettivo.

Ancora buon compleanno, Davide… sfortunato “fratellino”.

Il tuo infermiere.

Alessio Biondino

In Foto con Davide: Laura e Alessio Biondino, infermieri.

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