Con l’incremento degli antivaccinisti ricoverati per Covid-19 negli ospedali di ogni parte del mondo è in costante aumento il numero di pentiti. Pietro Marino, 58 anni di professione fruttivendolo, racconta la propria testimonianza:
Fino a poche settimane fa quest’uomo faceva parte di coloro che violentemente scendevano in piazza per manifestare contro il green pass obbligatorio.
«Avevo paura — ammette — mi sono lasciato condizionare da quello che dicevano gli altri. Ho diversi amici che sono convinti che il vaccino sia una sorta di sperimentazione, oltre che un espediente per far arricchire le case farmaceutiche. Non mi fidavo. Sentivo in televisione di diversi casi di morti sospette dopo aver ricevuto il siero. Adesso me ne vergogno».
Con il tragico evento famigliare accaduto la sua visione si è completamente capovolta. Ora, oltre che essere favorevole ai vaccini, ha fretta di ricevere la prima dose.
«Faccio parte di un gruppo no vax sui social, lunedì ho preso coraggio e ho comunicato a tutti la mia esperienza. La maggior parte dei partecipanti non l’ha presa bene, ma sono felice di aver convinto una decina di persone».
Undici giorni fa invece ha compilato la pre-adesione per prendere parte alla campagna vaccinale, sul sito regionale ilpiemontetivaccina.it, ma ancora non ha ricevuto l’appuntamento.
«Sinceramente mi aspettavo tempi più brevi, altri amici si sono iscritti negli stessi giorni e siamo tutti in attesa».
Dopo la decisione ufficiale della Regione Piemonte circa l’obbligo del green pass, è scattata una vera e propria corsa al vaccino
Una crescita del 70% rispetto alle prime settimane di luglio. Dall’altra parte però non aumentano le vaccinazioni: se il 22 luglio si viaggiava ad un ritmo di 40 mila dosi giornaliere, ieri i nuovi immunizzati sono stati 29 mila. Quindi 11 mila in meno. Le forniture in consegna ad agosto prevedono per il Piemonte 887 mila dosi totali (rispetto alle 754 mila di luglio), a cui se ne aggiungono altre 20 mila grazie alla concessione del generale Figliuolo.
Tenuto conto però dei giorni di consegna, e quindi di possibile utilizzo, la disponibilità reale scende a 840 mila dosi. Tradotto la regione, al di là delle adesioni alla campagna, non potrà superare le 26 mila somministrazioni giornaliere (nonostante la potenzialità della macchina, oltre 70 mila).
Un ritardo dunque fisiologico e che non dipende da eventuali problemi della piattaforma. La Regione ha fatto sapere che è già all’opera per risolvere il ritardo negli appuntamenti, scostandosi però da ogni responsabilità. «Spero di essere convocato il prima possibile — conclude Marino — e invito tutti a prenotarsi e vaccinarsi. Se si prende questo virus non si sa come va a finire».
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