Firenze, 19 febbraio 2022 – «Spesso si sente dire che dall’inizio della pandemia a oggi, “il sistema” è stato messo a dura prova: ricordiamoci che quel “sistema” è fatto di persone, di uomini e donne che ce l’hanno messa tutta per non lasciare scoperti turni, postazioni, presidi fondamentali di assistenza al cittadino. Che, nei giorni più cupi, si sono ammalati e hanno a volte perso la vita, tenendo sempre alto un solo obbiettivo: continuare a dare ai malati, ad altre persone, l’assistenza di cui avevano bisogno».
La riflessione dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche Interprovinciale Firenze-Pistoia arriva in occasione del 20 febbraio, giorno in cui si celebra per la seconda volta la Giornata nazionale del personale sanitario e sociosanitario, del personale socioassistenziale e del volontariato, istituita proprio in tempo di pandemia per onorare il lavoro, l’impegno, la professionalità e il sacrificio.
La scelta del 20 febbraionon è casuale: in questa data infatti a Codogno venne scoperto il “paziente uno”, il 38enne attaccato per primo, in Italia, dal virus SARS-CoV-2.
«Crediamo che questa giornata non debba essere solo un doveroso momento di ricordo per i colleghi che hanno perso la vita, o di ringraziamento per chi ha lavorato in condizioni difficili, ma rappresentare un momento di riflessione e impegno a rendere questo “sistema” sempre più funzionante e funzionale – affermano da Opi Firenze Pistoia
-.Perché il bene dei cittadini, la corretta assistenza è possibile solo se coloro che sono deputati a portarla avanti sono messi in grado di adempiere ai propri compiti nella migliore delle condizioni possibile, in ospedale, nelle Rsa, sul territorio. Anche quando, e speriamo presto, l’emergenza sarà alle spalle, non dimentichiamoci di cosa significa per ognuno di noi, poter contare su un sistema sanitario che funziona.
L’imperativo dovrà essere valorizzare il lavoro di infermieri, medici, operatori socio sanitari, farmacisti, tecnici, volontari e tutte le figure che si occupano in qualche modo di assistenza al prossimo».
Redazione Nurse Times
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