Giornata lavorativa di 6 ore: l’esperienza svedese

L’esperimento non ha funzionato per tutti. Nel caso degli infermieri si è rivelato poco sostenibile in termini economici.

In Svezia, negli anni Novanta, si iniziarono a sperimentare gli effetti della giornata lavorativa da sei ore, invece di otto, con stipendio inalterato. L’esperienza iniziò nella città di Kiruna, a Nord del Paese, per poi essere ripresa anche nella capitale, Stoccolma. Il progetto interessò dipendenti pubblici, in particolare infermieri che lavoravano in centri per disabili e ospizi, ed insegnanti d’asilo. I lavoratori registrarono un importante aumento della produttività e si mostravano più di buon umore sul lavoro. La giornata lavorativa da sei ore, però, rendeva necessario fare nuove assunzioni e, alla fine, fu abbandonata per i costi che richiedeva, giudicati eccessivi.

A Göteborg, città a Sud della Svezia, gli amministratori dello stabilimento industriale della Toyota, nel 2002, decisero di riprovare la giornata lavorativa da sei ore. Questa volta il risultato fu molto positivo, con i profitti della filiale aumentati circa del 25% dal 2002 al 2015. Qui il dipendente medio inizia a lavorare in fabbrica alle 6 del mattino e stacca a mezzogiorno.

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Visto il successo dello stabilimento Toyota, il comune di Göteborg decise di riprovare ad applicare l’orario di lavoro ridotto ai dipendenti pubblici. Ciò fu provato sulle infermiere di una casa di riposo della città. I risultati, però, non furono diversi dal primo caso. Il personale mostrava maggiori produttività e interesse per il lavoro, svolgendo i compiti in meno tempo e dedicando agli ospiti dell’ospizio più attenzioni.La giornata lavorativa da sei ore, però, fu abbandonata al termine dell’esperimento, a fine 2016. Il motivo era lo stesso del passato: sarebbero servite nuove assunzioni, con un costo molto elevato per i contribuenti.

Gli esperimenti svedesi delle sei ore di lavoro mostrano dunque risultati differenti: da una parte, con i dipendenti pubblici, della sanità e degli asili, sono stati un fallimento; dall’altra, con lo stabilimento della Toyota di Göteborg, si è rivelato un successo. Il motivo sta nei diversi tipi di lavoro. Nel caso di case di riposo, centri per disabili e asili, infatti, serve che ci sia sempre, o per la maggior parte della giornata, del personale disponibile. Quindi, anche se i dipendenti che ci sono svolgono meglio ed in meno tempo le loro attività, con la giornata lavorativa da sei ore sarà comunque necessario assumerne di nuovi, visto che deve sempre esserci qualcuno presente in caso di necessità. In un caso come quello della Toyota, invece, conta ciò che si riesce a produrre dal lavoro: l’aumento della produttività può compensare le ore in meno, portando perfino a risultati migliori.

Redazione Nurse Times

Fonte: Starting Finance

 

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