Tale pericolo è misurabile in termini di tempo in maniera direttamente proporzionale al tempo di latenza (tempo che intercorre tra evento dannoso e primo trattamento finalizzato al compenso), alla gravità dell‘insufficienza, alla quantità di organi o apparati compromessi in maniera simultanea, alle patologie eventualmente già presenti (comorbilità) che ne peggiorano il quadro. Questi criteri aumentano il pericolo e richiedono intervento ed un trattamento più tempestivo possibile.
La sintomatologia è contraddistinta dal fatto che nell’emergenza sussiste il pericolo di vita a causa dell’improvvisa e rapida compromissione di tutte le funzioni vitali: percettivo sensoriale (stato di coscienza), respiratoria, cardiocircolatroria, emuntoria con evidenti segni e sintomi aggiuntivi valutabili con l’esposizione e l’analisi del comportamento del paziente da trattare.
L’arte del professionista si concentra nella gestione a 360° della scena, del team e del paziente. Il trattamento immediato viene calibrato sul ripristino delle defiance di funzione di organo e proiettato sulla consecutio rapida degli interventi, compenso e stabilizzazione valutandone l’efficacia in tempi relativamente brevi.
Il know how del professionista favorisce la rapidità della COMPLESSA VALUTAZIONE, la SCELTA CONSAPEVOLE, L’ABBATTIMENTO DEL RISCHIO, la prevenzione degli eventi avversi migliorando il RISULTATO per mortalità e outcome.
La gestione delle vie aeree e della successiva ventilazione artificiale è una priorità in rianimazione per pazienti in condizioni critiche d’urgenza garantendone in tempi brevi o brevissimi la ripresa delle funzioni vitali.
La funzione respiratoria può essere garantita con manovre di base, operate da persone che hanno ricevuto una formazione minima (respirazione bocca- bocca, ventilazione con pocket mask o con pallone auto espandibile) oppure con manovre avanzate operate da specialisti esperti.
In una aliquota di pazienti le manovre disostruttive con tecniche manuali risultano efficaci, in altre purtroppo vane.
In caso di difficoltà di estrazione di corpo estraneo, di edema della glottide o per distrurbi neuromuscolari centrali e periferici, la via chirurgica di ventilazione risulta necessaria ed indispensabile per supportare una funzione vitale seriamente compromessa.
Anatomicamente il foro va praticato sulla parete anteriore della laringe, immediatamente sotto la cartilagine tiroidea (pomo d’Adamo) a livello del legamento cricotiroideo mediano. Si accede così all’interno della laringe al di sotto della piega vocale.
La sede è scelta per sede anatomica lontana dalla tiroide e per la caratteristica elastica della membrana cricotiroidea, evita emorragie, peraltro rare, che possano ostruire la trachea peggiorando lo scambio alveolo – capillare.
Le linee guida internazionali prevedono nel paziente NON VENTILABILE e NON INTUBABILE la jet ventilation con tecnica percutanea che, con ago cannula, determina un rapido accesso alle vie aeree per una ventilazione ed una ossigenazione temporanea quando NON È POSSIBILE NESSUN ALTRO CONTROLLO DELLE VIE AEREE.
Si chiama “ventilazione jet” in quanto una sorgente ad alta pressione viene utilizzata per fornire ossigeno.
L’Ago cricotiroidotomia può essere eseguita su pazienti di qualsiasi età, ma è considerato preferibile nei neonati e nei bambini fino a 10 a 12 anni di età, perché anatomicamente il punto di repere è più facile da aggredire.
CONTROINDICAZIONI RELATIVE: sorgono in situazioni in cui la distorsione anatomica che aumenta il rischio di complicanze delle vie aeree:
LE COMPLICANZE possono essere:
Limiti della procedura sono: l’impossibilità di ossigenazione e di ventilazione mobilità della cannula che può piegarsi o fuoriuscire.
Altre complicazioni meno comuni di ago cricotiroidotomia e PTV includono danni alle strutture viciniori, come la perforazione della parete posteriore e dell’esofago!
Il Monitoraggio successivo si esegue attraverso la valutazione obiettiva e continua del paziente e la valutazione strumentale della frequenza cardiaca e ritmo, della pressione arteriosa, frequenza respiratoria e la saturazione di ossigeno durante tutta la procedura. Emogasanalisi se possibile.
Vincenzo MALDERA
Michele CALABRESE
Bibliografia e Sitografia:
Ventilazione Meccanica Artificiale — Antonio Delfino Editore — Giorgio Torri, Edoardo Calderini
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