Genova, prosegue l’emergenza: centinaia di pazienti in attesa al pronto soccorso e cinghiali che invadono l’ospedale

Intanto è polemica aperta tra Pd e Regione Liguria. Botta e risposta Paita-Viale.

Prosegue la disastrosa situazione degli ospedali genovesi. I malati in attesa di una visita urgente sono costretti ad attendere per ore: al San Martino alcuni codici gialli hanno aspettato quasi dieci ore. Ieri erano inoltre presenti settanta malati in attesa al pronto soccorso del Villa Scassi, nel quartiere di Sampierdarena, e sessanta al Galliera (in centro).

Tempi biblici prima di essere visitati, posti letto introvabili (con relativi ricoveri in barella) e pazienti che perdono la pazienza minacciando di chiamare i carabinieri. Nonostante dalla Regione Liguria fossero arrivati messaggi rassicuranti, nulla sembra essere sotto controllo, come riferito in un precedente articolo. L’unica speranza concreta è data dalla riapertura di molti studi medici, attualmente chiusi per il periodo natalizio.

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Paita, Rossetti e Lunardon (Pd): «Locatelli si dimetta»

«Oggi il naufragio dei pronto soccorso viene annunciato da tutti i media. Alcune pubbliche assistenze sono ferme dalle 8 di stamattina in attesa che vengano restituite le barelle trattenute al pronto soccorso, che non riesce a smaltire le richieste di intervento. Il tempo di attesa per una visita ha raggiunto le otto ore. Il personale dei pronto soccorso è stralunato dal caos in cui deve lavorare. Perché, visto che questo non è il primo allarme, non sono stati ancora presi provvedimenti?».

Codici gialli visitati dopo oltre 9 ore di attesa al San Martino.

Il capogruppo del Pd, Raffaella Paita, e i consiglieri regionali Sergio Rossetti e Giovanni Lunardon sollecitano le dimissioni di Walter Locatelli, commissario straordinario di Alisa.

«Deve prendere atto di avere fallito», affermano gli esponenti Pd. «Possibile che Toti e Viale abbiano visitato il pronto soccorso del San Martino in uno dei pochi momenti tranquilli? Non avranno per caso sbagliato corsia? I servizi video erano rassicuranti. La realtà è diversa», concludono.

 

 

La replica di Viale: «Afflusso quasi da record ma situazione gestita bene»

«Siamo in un momento post festivo, dopo il lungo ponte di Capodanno, ed era previsto un afflusso massiccio di pazienti nei pronto soccorso liguri: oltre 200, oggi, solo all’ospedale policlinico San Martino, ma la situazione è stata gestita dal sistema ospedaliero e non si devono creare allarmismi nella popolazione», afferma la vicepresidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità, Sonia Viale, in merito alla situazione nei pronto soccorso liguri. Ieri pomeriggio, al primo piano del pronto soccorso del San Martino, c’erano 15-20 barelle nel momento di massimo afflusso, nella prima giornata feriale dopo i tre giorni delle festività di Capodanno».

E ancora: «Se consideriamo che negli anni passati si erano raggiunte anche le 60 barelle, il passo avanti è sotto gli occhi di tutti: il sistema delle dimissioni e dei ricoveri nei reparti con la riduzione della permanenza nei corridoi dei pazienti sulle barelle funziona. I dati rivelano anche un numero molto alto di codici bianchi e soprattutto di codici verdi, in parte legati ad accessi non sempre appropriati. Ci sono poi anche molti turisti che, non potendo rivolgersi al proprio medico di famiglia, si sono recati al pronto soccorso».

In risposta alle critiche di Paita e soci, la vicepresidente della Regione Liguria aggiunge: «Non trovando appigli per attaccare le azioni messe in campo per governare l’afflusso nei pronto soccorso grazie al piano elaborato dal nuovo sistema dei Diar (Dipartimenti interaziendali regionali, ndr), che non si è riunito solo il 20 dicembre, ma dalla sua costituzione nel mese di ottobre ha fatto numerose riunioni, il Pd punta su una presunta mancata risposta da parte del territorio, smentita dal potenziamento della guardia medica, che proprio in questi giorni di festività sta dando risultati importanti. Basti pensare che, nella sola Asl3 Genovese, il 30 dicembre sorso la guardia medica ha ricevuto 354 chiamate ed effettuato 175 visite domiciliari, mentre il 31 dicembre le chiamate ricevute sono state 335 a fronte di 168 visite domiciliari effettuate. Uno sforzo che è sicuramente servito a evitare ulteriori accessi nei nostri pronto soccorso e di cui voglio ringraziare tutti i medici della continuità assistenziale. Questa è la conferma che stiamo lavorando bene nella gestione dell’emergenza nei pronto soccorso e negli ospedali».

L’assessore Viale afferma infine: «Su una cosa sono d’accordo col Pd: oggi, dopo anni di immobilismo che hanno caratterizzato le precedenti amministrazioni di centrosinistra, abbiamo affrontato e migliorato enormemente la gestione dei flussi all’interno dei pronto soccorso e degli ospedali. Con la riforma che entra in vigore e il piano sociosanitario appena approvato, attueremo tutta la parte del potenziamento del territorio, che è già partita e proseguirà».

Da mesi i cinghiali visitano l’ospedale Villa Scassi.

E come se non bastassero i problemi generati dall’enorme afflusso di persone, al Villa Scassi arrivano anche i cinghiali. Fotografati da visitatori e pazienti mentre si aggirano tra le aiuole alle spalle del Pronto Soccorso, sono subito apparsi su molti social network. C’è chi ha proposto di chiamare uno dei cinghiali immortalati Onofrio (come lo Scassi che dà il nome all’ospedale) e farlo diventare una mascotte della struttura.

Simone Gussoni

Fonte: Il Secolo XIX

Dott. Simone Gussoni

Il dott. Simone Gussoni è infermiere esperto in farmacovigilanza ed educazione sanitaria dal 2006. Autore del libro "Il Nursing Narrativo, nuovo approccio al paziente oncologico. Una testimonianza".

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