Francesco vorrebbe vedere il mare: l’ambulanza si ferma a Gallipoli

Francesco ha 62 anni ed è affetto da SLA. Si stava recando in ospedale per uno dei suoi controlli, nel momento in cui ha espresso il desiderio ai volontari di Life Guard: voleva rivedere il mare.

“Vorrei vedere il mare”, ha affermato. Ed è così che Francesco viene accontentato. Il personale a bordo dell’ambulanza gli ha aperto il portellone posteriore, mostrandogli una vista che purtroppo non vedeva già da tempo.

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Come tutti i malati cronici ha dovuto fare i conti con il Covid e tutte le paure che ne conseguono, essendo un paziente fragile. La richiesta è stata subito compresa dai volontari che lo stavano trasportando da casa sua all’ospedale “Sacro Cuore di Gesù” di Gallipoli, come ogni volta in cui deve effettuare delle visite di controllo.

Gli operatori in servizio hanno chiamato il responsabile di centrale e abbiamo dato subito l’autorizzazione“, afferma il gruppo Life Guard, volontari della pubblica assistenza socio-sanitaria e protezione civile che operano in diversi Comuni del Salento. Francesco non usciva di casa da troppo tempo, se non per i controlli di routine: la sua richiesta non poteva rimanere inesaudita.

Un bellissimo regalo per Francesco: il mare

“Un bellissimo regalo”, è stato il suo commento una volta che, davanti a sé, ha visto di nuovo i colori del mare di Gallipoli. Per i volontari che lo assistono già da tempo e lo conoscono bene è stato un gesto naturale. Cambiare strada ed arrivare fin lì è stato come fare una carezza che hanno voluto donare al loro paziente. “Alzarsi la mattina per andare a lavoro non sapendo cosa ti aspetta, poi una richiesta speciale fatta da un paziente speciale. La voglia di vedere il mare, visto che ormai tu non lo vedi mai per questo brutto mostro. Noi che nonostante tutto ti diciamo di sì, perché una richiesta del genere non si può negare. Apriamo il portellone ed è lì che il tuo viso si illumina d’immenso

“. E’ questo ciò che è stato scritto sul profilo Facebook dell’associazione di volontariato.

Per il personale di Life Guard quanto accaduto è stato la conferma dell’importanza e della bontà del loro operato: sono tutte persone che lavorano in ambito sanitario, e che dedicano l’intera vita alla cura degli altri. “Siamo volontari puri, non chiediamo niente a nessuno“, hanno precisato i volontari di Life Guard.

Non chiedono nulla, ma danno tantissimo. Ci insegnano ogni giorno quanto vale la dedizione.

Fonte: La Repubblica

Arianna Michi

Arianna Michi

Infermiere libero professionista che opera negli ambiti dell'emergenza territoriale e delle dipendenze. Formazione nell'emergenza-urgenza ed educazione sanitaria. Istruttore American Heart Association.

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