Folati, Vitamina B12 e autismo: la verità

Sembrerebbe che l’eccesso utilizzo di folati e vitamina B12 durante la gravidanza aumenti di 17 volte il rischio di autismo nel nascituro. I dati sono stati raccolti da uno studio presentato all’International Meeting for Autism Research.

Qualche giorno fa è comparsa su internet la notizia che l’eccessivo uso di folati e vitamina B12 durante la gravidanza porti ad avere bambini affetti da autismo. Secondo alcuni ricercatori americani, nelle madri che presentano livelli di folati 4 volte superiore alla norma, hanno il doppio di possibilità che il proprio figlio presenti disturbi di autismo, così come in quelle madri che presentano un eccesso di vitamina B12. Il problema nascerebbe nel momento in cui le mamme presenterebbero dosaggi elevati sia di folati che di Vitamina B12, aumentando del 17.4 volte il rischio di autismo.

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Noi di Nurse Times che cosa abbiamo fatto a riguardo? Abbiamo fatto una revisione della letteratura sui principali motori di ricerca (Pubmed e Cinahl) e chiesto il consulto di un esperto.

Attraverso la revisione della letteratura, inserendo come parole chiavi “autism AND folic”, abbiamo trovati diversi articoli. I vari articoli analizzati hanno, al contrario dello studio sopra citato, evidenziato l’importanza di assumere Folina e Vitamina B12 per prevenire l’insorgenza di autismo nei nascituri.

Ad esempio nello studio di Schmidt (2012) pubblicato sull’American Society for Nutrition, gli autori hanno osservato, che nelle donne le quali avevano avuto bambini sani, il dosaggio di folati era maggiore rispetto alle mamme che avevano avuto bambini con autismo (rispettivamente 779,0 ± 36,1 e 655,0 ± 28,7 mg, P <0,01). Inoltre gli autori hanno osservato, che un’assunzione media di acido folico pari a ≥ 600 mg, durante la gravidanza, era associato a ridotto rischio di autismo nei nascituri e le stime di rischio diminuiva con l’aumentare di acido folico (P-trend = 0.001). Anche un altro studio pubblicato su Autism non ha trovato nessuna correlazione tra l’assunzione di acido folico e l’insorgenza di autismo nei nascituri. Schimdt (2013) su uno studio pubblicato su Evidence BAsed Medicine, ha osservato, su un campione costituito da 270 bambini affetti da Autismo, che la percentuale di autismo era più alta in quelle mamme che non avevano assunto acido folico nel periodo compreso tra le 6 settimane prima e le 6 settimane dopo il concepimento.

Abbiamo chiesto conferma anche ad un esperto, il Dott. Giovanni Tommasini, laureato in scienze politiche, educatore professionale di soggetti autistici da 25 anni. Gli abbiamo chiesto la sua opinione riguardo l’articolo sopracitato. Il dott. Tommasini, il quale si è dimostrato molto disponibile nel dare risposte a tutte quelle persone le quali si trovano o si sono trovate a dover affrontare questo percorso (email. Giovannitommasini8@gmail.com

), ha risposto:

Articoli come questo ne escono tutti i giorni, ne rimango ogni volta perplesso. L’eziologia rimane incerta, i genitori hanno bisogno di dare un senso all’autismo dei loro figli e questi annunci non fanno altro che creare confusione. Vivo l’autismo ogni giorno, parlo, ascolto i genitori, condivido spazio e tempo con i soggetti autistici”, aggiunge “Vivo queste persone (e cerco di aiutarle a sostenere un’esistenza migliore, più serena) da ormai venticinque anni in qualità di educatore domiciliare, presso famiglie, centri di riabilitazione diurna, case famiglia che ospitano disabili intellettivi e relazionali ormai senza più possibilità di autonomia in casa propria….. Soggetti che esprimono incessantemente una difficoltà estrema a stare al mondo e in mezzo a noi. Impossibile prevedere le circostanze”.

L’acido Folico rimane un elemento importante durante la gravidanza, per cui, bisogna far attenzione a pubblicare notizie che potrebbero essere fuorvianti. Dire che l’acido folico è l’elemento che aumenta di 17 volte l’insorgenza di autismo è un fattore assai grave se non si hanno conferme obiettive. Grave perché potrebbe cambiare le abitudini di molte donne in gravidanza. Grave perché potrebbe aumentare il distacco paziente-medico. L’articolo citato all’inizio, rimane un abstract consegnato in un congresso, il quale non ha ancora trovato nessun riscontro effettivo in letteratura. Per cui prima di dire che l’acido folico ha una correlazione significativa con l’autismo, sarebbero necessari ulteriori studi che confermano tale ipotesi.

A Cura di

Gianluca Pucciarelli e Simone Gussoni

 

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Bibliografia

  1. Schimdt RJ, Tancredi DJ, Ozonoff S, Hansen RL, Hartiala J et al. Maternal periconceptional folic acid intake and risk of autism spectrum disorders and developmental delay in the CHARGE (CHildhood Autism Risks from Genetics and Environment) case-control study. AM J Clin Nutr. 2012; 96 (1): 80-89.
  2. Schimdt RJ. Maternal folic acid supplements associated with reduced autism risk in the child. Evid Based Med. 2013; 18(6): 53-62.

 

Fonte

Quotidiano Sanità. Studio Usa. Un eccesso di folati e vitamina B12 in gravidanza aumenta il rischio di autismo. https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=39585

Gianluca Pucciarelli

Infermiere di Neuro-riabilitazione. Dopo aver conseguito la Laurea Magistrale in Scienze infermieristiche si è iscritto al dottorato di Ricerca presso l'Università di Tor Vergata. Dottorando ricercatore la cui linea dottorale è quella di studiare la Qualità di vita delle famiglie italiane affette da Ictus cerebrale

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Gianluca Pucciarelli

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