Focolaio di variante delta a Piacenza, ma 300 persone sfuggono al tampone

“Abbiamo contattato circa 800 persone per sottoporsi al tampone ma di queste quasi 300 devono ancora presentarsi per farlo. Quindi, stiamo attivando le forze dell’ordine locali per rintracciarli perchè non si fanno trovare”. Questa è stata la denuncia di Marco Delledonne, responsabile dipartimento Sanità pubblica Ausl di Piacenza.

Delledonne si riferisce ai contatti a basso rischio individuati nell’indagine epidemiologica sulle 25 persone positive alla variante Delta, in seguito al focolaio rilevato in due aziende piacentine della logistica, spiega huffingtonpost.it.

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Delledonne ha detto che già questa mattina saranno attivate le forze dell’ordine locali per rintracciare chi non si è ancora sottoposto al tampone in modo da invitarlo a contattare l’Ausl.

“Alcuni non rispondono al telefono e altri non si sono presentati a fare il tampone nonostante avessero prenotato” ha affermato Delledonne.

L’Italia è quinta al mondo per percentuale di casi di Covid riconducibili alla variante Delta, sono, per l’estattezza, il 26% del totale. Tale stima è stata pubblicata dal Financial Times ed è relativa al periodo compreso fra il 1° gennaio e il 16 giugno 2021. La fonte è la banca dati internazionale Gisaid, nella quale le autorità sanitarie di tutti i Paesi del mondo depositano le sequenze geniche del virus Sars-CoV-2. Il quotidiano finanziario britannico ha attinto ai dati di Gisaid grazie alla collaborazione dell’istituto di ricerca belga Sciensano.

Secondo le stime, Gran Bretagna e Portogallo sono i Paesi con la maggiore incidenza di variante Delta – rispettivamente il 98 e il 96% – tra quelli che hanno depositato un congruo numero di sequenze nella banca dati. Segue la Russia, che è al 99% ma ha sequenziato meno dell’1% dei campioni di virus, quasi tutti nella zona di San Pietroburgo. Gli Stati Uniti sono al quarto posto con il 31%, quindi l’Italia (26%), il Belgio (16%), la Germania (15%) e la Francia (6,9%).

Redazione Nurse Times

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