Fials blocca la rimodulazione dell’assistenza territoriale proposta da Usl Bologna

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato della segreteria provinciale Fials.

Grazie all’azione costante e propulsiva della Fials, è stato bloccato e rinviato il progetto presentato dall’Azienda Usl di Bologna inerente alla rimodulazione dell’assistenza territoriale e domiciliare nel periodo estivo (estensione attività di assistenza domiciliare, superamento della pronta disponibilità di sabato, progetto “Infermieri di continuità”, estensione attività “Punti di coordinamento assistenza primaria”, estensione alla domenica mattina dell’apertura delle Case della Salute, ecc.).

A differenza della Cgil (che ha espresso da subito piena condivisione del progetto aziendale), la Fials ha fatto opposizione al Progetto e ha ottenuto di vagliarlo punto per punto al tavolo sindacale con il coinvolgimento degli operatori e con accordi specifici con i medici di Medicina generale e quelli della continuità assistenziale. Il coinvolgimento comprenderà anche una adeguata formazione degli operatori e dei nuovi assunti e l’attivazione di gruppi di lavoro costituiti dagli infermieri dell’assistenza domiciliare, al fine di perseguire percorsi ben strutturati, procedure e protocolli operativi.

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La Fials chiede:

  • garanzie per gli operatori;
  • che venga riconosciuto a tutti gli operatori coinvolti un’incentivazione economica;
  • che venga fatta anche una valutazione dei rischi con il coinvolgimento dei rappresentanti della sicurezza aziendali.

L’Azienda ha comunicato che vi saranno 21 assunzioni, di cui 11 nel 2018 e 10 nel 2019, e che, in fase di sperimentazione, verranno attivati due infermieri di continuità al pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore. L’Azienda si rende disponibile al confronto sul Progetto e ad attuarlo con gradualità.

Fials si conferma unico sindacato a favore dei lavoratori con un profilo morale e sociale, che di fatto tiene a cuore anche la salvaguardia della salute dei lavoratori e la sanità pubblica, a differenza di Cgil, Cisl e Uil, che si confermano sindacati “stampella” dell’Azienda Usl di Bologna. Ormai da anni Cgil, Cisl e UIil non fanno più gli interessi di chi lavora, ma solo gli interessi della “casta” (paghiamo ogni anno 1.800.000 euro di posizioni organizzative).

Fials – Segreteria provinciale Bologna

 

Redazione Nurse Times

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