Otto coordinatori Infermieristici operanti presso l'ospedale Pugliese Ciacci di Catanzaro sono stati accusati di omissioni colpose per aver fornito al personale infermieristico farmaci scaduti o non idonei ad essere somministrati.
Secondo le indagini svolte dalle forze dell’ordine, concluse nel maggio del 2014, molte confezioni non sarebbero state correttamente conservate e altrettante sarebbe state già scadute.
Il Tribunale monocratico di Catanzaro ha emanato otto decreti di citazione diretta per gli infermieri responsabili della fornitura delle confezioni e dei presidi medico chirurgico incriminati agli ospedali dell’area. Tra le unità operative destinatarie vi erano unità operative di chirurgia, urologia e ginecologia.
Secondo l’accusa, rappresentata dal pm Paolo Petrolo, con “imprudenza, negligenza ed imperizia” gli indagati avrebbero omesso “il dovuto controllo periodico sulle scorte di farmaci“. Le indagini si sono concentrate anche sugli ambulatori del Mater Domini (chirurgia vascolare, endoscopia digestiva).
Come riportato dalla Gazzetta del Sud, la richiesta formulata dal Pubblico Ministero si basa sulle prove acquisite in un blitz che i carabinieri del Nas portarono a termine nel maggio del 2014.
In tale occasione vennero messi sotto sequestro centinaia di confezioni di farmaci e presidi medico-chirurgici scaduti o comunque non idoneo all’utilizzo (tra cui siringhe, aghi e persino cateteri vescicali), oltre a strumenti e sostanze potenzialmente pericolose, che però continuavano ad essere forniti regolarmente agli ambulatori e agli ospedali.
Gli inquirenti hanno individuato negli otto coordinatori infermieristici i responsabili della fornitura dei materiali che sono stati citati a giudizio. Le udienze avranno inizio nel mese di maggio.
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