Etica & Deontologia

#FacciamociSentire Sara Giada Gerini lancia la campagna per i sottotitoli 24/24 nei programmi TV

#FacciamociSentire questo è l’Hashtag attivato da Sara Giada Gerini, pallavolista e campionessa italiana sorda, per promuovere una campagna che dia la possibilità a tutte le persone con disturbo dell’udito (ipoacusia o sordità) di poter visionare i vari programmi tv con i sottotitoli 24/24.

Sara inizia così un  post pubblicato sul suo profilo:

“Mi chiamo Sara Giada Gerini. Donna determinata e sorda oralista. E sono un’atleta.

Vorrei che provaste a vivere un minuto o una mezz’ora da persona sorda.

Quando vi capita di accendere la tv, qualsiasi programma scegliate mettete la pagina del televideo 777.

Ditemi se a tutte le ore trovate i sottotitoli quindi se potete capire.

Ditemi se i sottotitoli sono corretti (sempre) quindi cosa capite.

Ditemi se trovate parole semplici e quindi se potete migliorare il vostro linguaggio.

Ditemi se notate che al posto delle “parolacce” musica e rumori compaiono i simboli.

Solo un normoudente vicino a voi può dirvi di queste “riduzioni”

Quando il sottotitolo c’è , e c’è episodicamente, è semplificato e ridotto. Anche questo è un modo per discriminarci e mortificarci. Non possiamo accedere ad una lingua “normale”

Per tutto questo vi chiedo con sofferenza ma con fermezza:

Aiutatemi a combattere questa battaglia.

Vi chiedo solamente di dare una mano a noi sordi, vorremo vedere la tv come tutte le persone udenti.

Aiutateci a combattere per una giusta causa

Vi chiedo solamente di “provare”.

Se avete il piacere di condividere le mie interviste fatelo per noi sordi.

Vi ringrazio di cuore…”

Spesso il 90% dei film e tanti altri programmi non contengono i sottotitoli e quando li contengono sono sottotitoli molto elementari.

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Una protesta per il canone Rai perché oltre tutto lo paghiamo correttamente senza lamentarci in cambio abbiamo un servizio di sottotitoli pietoso in televisione, fatti male, a metà. Il 90% dei film, le olimpiadi e alcuni programmi non li hanno proprio. Io parlo a nome di tutti noi sordi non è giusto che non possiamo avere l’opportunità di goderci di quel momento di riposo davanti alla tele, informarci delle notizie. All’ estero, in Europa, addirittura la pubblicità e sottotitolata” afferma la stessa Sara.

Aggiunge dicendo: “I sottotitoli ai programmi Rai sono una buona iniziativa, ma spesso deludente. I sottotitoli delle notizie al telegiornale, per esempio, arrivano in ritardo, sono fuori sincrono, abbreviati e spesso realizzato con termini generici e troppo elementari. Cerchiamo di capire i fatti narrati e avere più informazioni. A questo punto la Rai offra un servizio migliore o ci faccia pagare un canone scontato

Il video pubblicato

In Italia, secondo il censimento ISTAT, sono circa 877.000 persone che soffrono di problemi dell’udito, più o meno gravi, e 92.000 le persone che hanno una sordità totale. Come tante altre cose l’Italia si caratterizza per essere il fanalino di coda in tante attività che potrebbero essere utili a determinate categorie di persone. Non solo in Italia, come descritto dalla stessa Sara, spesso e volentieri i programmi tv sono sprovvisti di sottotitoli (come invece già presente in tantissimi Paesi Europei) ma l’Italia, insieme a Malta e Lussemburgo, non ha ancora riconosciuto ufficialmente la LIS ovvero la Lingua dei Segni.

E allora noi della Redazione di Nurse Times condividiamo assieme a Sara questa bellissima iniziativa di civiltà in un Paese che si definisce “civile”. E Invitiamo tutti voi a condividerla.

#FacciamociSentire

A cura di

Gianluca Pucciarelli

Bibliografia

VareseNews. Denise, 28 anni, sorda: “Pago il canone ma i sottotitoli Rai fanno schifo”. Avaible su www.varesenews.it

 

Gianluca Pucciarelli

Infermiere di Neuro-riabilitazione. Dopo aver conseguito la Laurea Magistrale in Scienze infermieristiche si è iscritto al dottorato di Ricerca presso l'Università di Tor Vergata. Dottorando ricercatore la cui linea dottorale è quella di studiare la Qualità di vita delle famiglie italiane affette da Ictus cerebrale

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Gianluca Pucciarelli

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