Educazione Sanitaria

Evitare l’annegamento nei bambini con sorveglianza e sistemi di galleggiamento

Il galleggiamento può essere agevolato da diversi supporti, ma è bene precisare da subito che sono solo ausili per il galleggiamento, che vanno sempre usati sotto costante sorveglianza

La sicurezza in acqua di un bambino dipende essenzialmente da 2 fattori:

  • la sorveglianza;
  • il galleggiamento.

La sorveglianza è difficile da mantenere costante sia per un genitore, sia per altri (parenti e amici) che sono stati incaricati a farlo.

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La prima regola per una buona sorveglianza è di evitare di avere con sé qualsiasi oggetto che potrebbe limitarla, come ad esempio gli smartphone e le riviste; se si deve fare altro è opportuno farsi sostituire, oppure togliere il bambino dall’acqua. 
La seconda regola è di praticare la sorveglianza a contatto: stare a distanza da un braccio dal bambino!
Una ragionevole sicurezza vi è anche nello scegliere specchi d’acqua in cui la sorveglianza è garantita dagli addetti al soccorso in acqua. 

Occorre prestare molta attenzione quando un bambino è assicurato ai dispositivi di galleggiamento e si è in presenza di vento da terra e/o mare formato.

Il galleggiamento può essere agevolato da diversi supporti, ma è bene precisare da subito che sono solo ausili per il galleggiamento, che vanno sempre usati sotto costante sorveglianza: non sono quindi dispositivi di salvataggio e non proteggono dall’annegamento. In commercio ne esistono delle più svariate tipologie, le cui caratteristiche li rendono adatti solo a certe età.

1) Braccioli con supporto sternale (Puddle Jumper) 
Adatto ai bambini tra i 13 e i 23 kg. Consente un’ottima mobilità nell’acqua, garantendo sempre la posizione supina (a faccia in su). I due braccioli sono collegati da una fascia toracica e una chiusura posteriore ne garantisce una sicura vestibilità.

2) Braccioli da galleggiamento
In Italia sono i più utilizzati. Utili sia per i neonati, sia per i bambini. Se ne trovano di 2 tipi: a scomparti gonfiabili e in schiuma. Per avere una ragionevole sicurezza quelli a scomparti gonfiabili, devono avere: almeno 2 camere d’aria con valvole di non ritorno, una doppia termosaldatura, le specifiche di galleggiabilità e ovviamente la marcatura CE. Va prestata attenzione quando vengono gonfiati e lasciati al sole e poi utilizzati in acqua al di sotto dei 25° in quanto hanno una maggiore probabilità di sgonfiarsi e non aderire alle braccia del bambino. I braccioli in schiuma sono meno utilizzati, non avendo gli scomparti gonfiabili, hanno il vantaggio di non risentire degli sbalzi termici e non temono forature. Devono essere dotati di sistemi di allaccio o di sistemi antiscivolamento per le braccia; per l’acquisto accertarsi della capacità di galleggiamento (ovvero quale peso riescono a sostenere).

3) Salvagente a mutandina (Swimtrainer)
Utile a semplificare l’apprendimento di nuoto dei più piccoli. La posizione nella ciambella stimola i riflessi del neonato e aiuta ai più grandi a fare i primi movimenti del nuoto.
E’ un presidio piuttosto sicuro grazie ai 5 scomparti gonfiabili con valvole anti-ritorno e ad una imbragatura di sicurezza che evita il ribaltamento. Esiste in varie misure per neonati e bambini.

4) Salavagente a Jacket (Swim School Aqua)
Adatto ai bambini dai 2 ai 4 anni. E’ un dispositivo gonfiabile che si indossa al di sopra del costume, la vestibilità è assicurata da una cintura inguinale.

Riccardo Ristori

Redazione Nurse Times

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