La funzione principale del fegato è quella che riguarda la capacità di ripulire il corpo dalle scorie. Esso da una parte contribuisce, attraverso la bile, alla digestione dei grassi ed è coinvolto nel metabolismo di proteine e carboidrati, e dall’altra libera l’organismo dai rifiuti.
Proprio perché il fegato funge da filtro delle sostanze che introduciamo nel nostro corpo, è continuamente interessato da materiali di scarto. Maggiore è la quantità di elementi nocivi che introduciamo, più è facile che il fegato vada incontro ad affaticamento e intasamento. Suoi nemici sono: i cibi molto grassi, i farmaci e gli alcolici se assunti in grandi quantità. Lo stile di vita e l’alimentazione sono quindi fondamentali per mantenere in salute quest’organo.
Potremmo dire che il fegato svolge un po’ il “lavoro sporco” dell’organismo.
Una straordinaria capacità del fegato è quella di autorigenerarsi, anche in un organismo adulto, ad esempio dopo un intervento chirurgico in cui una sua parte sia stata asportata.
Questa caratteristica permette anche a un organo rallentato o (in parte), danneggiato, di riprendersi con le opportune stimolazioni e terapie. In generale adottare buone abitudini quali seguire una dieta sana, bere poco alcool e non fumare, oltre a svolgere attività fisica per mantenere veloce il metabolismo, sono in grado di rimettere in sesto anche un fegato in difficoltà.
L’importante è capire quando (e quanto) si è a rischio, e l’unico strumento che possediamo per farlo è sottoporci agli esami del sangue per la funzionalità epatica di quando in quando, anche solo quelli di routine. Ma approfondiamo il discorso analizzando tutti i test ematici utili a capire se il nostro fegato funziona correttamente o meno.
Gli esami del sangue o “pannello epatico” misura gli enzimi, le proteine e diverse sostanze prodotte dal fegato. Alcune di esse vengono sintetizzate direttamente dalle cellule malate, mentre altre rispecchiano le alterazioni della funzionalità dell’organo. Nel complesso gli esami del quadro epatico danno al medico un’idea dello stato di salute del fegato, indicano la gravità delle lesioni, fanno capire come si modifica lo stato di salute dell’organo e danno indicazioni sugli ulteriori accertamenti da eseguire.
Il pannello epatico è quindi un insieme di analisi eseguite nello stesso tempo e stesso campione di sangue che consente di valutarne lo stato di salute.
Per eseguire il prelievo si sangue può essere richiesto al paziente di digiunare (non mangiare e bere nulla tranne acqua) nelle 8 ore precedenti al test. É importante seguire le istruzioni fornite dal personale sanitario ed informare il clinico in merito all’assunzione di farmaci (prescritti e da banco), prodotti fitoterapici, vitamine ed integratori che potrebbero influire sul risultato del test.
Questi sono gli esami del sangue che si possono eseguire:
Potrebbe essere utile eseguire altri numerosi esami più specifici, per esempio:
Sono moltissime le malattie che possono colpire il fegato, se ne conoscono oltre 100.
In molti casi il decorso è piuttosto simile a prescindere dalla causa. Quando il fegato viene infettato da un virus, intossicato da sostanze chimiche o attaccato da parte del proprio sistema immunitario, il rischio è sempre lo stesso, ossia che l’organo diventi così danneggiato da non riuscire più a svolgere i compiti necessari per il mantenimento in vita dell’organismo (insufficienza epatica).
Anche l’alcool, i farmaci, alcuni integratori erboristici ed alcune tossine possono diventare pericolosi per la salute dell’organo.
Tipo di problema del fegato | Bilirubina | Transaminasi ALT e AST | Fosfatasi alcalina (ALP) | Albumina | PT |
Lesione acuta del fegato (causata ad es. da infezioni, tossine, farmaci o droghe) | Normale o alta, di solito dopo che aumentano anche l’ALT e l’AST | Di norma molto alte; l’ALT di solito è più alta dell’AST | Normale o leggermente più alta del normale | Normale | Di solito normale |
Malattie croniche | Normale o alta | Da lievemente ad abbastanza alte | Da normale a leggermente alta | Normale | Normale |
Epatite alcolica | Normale o alta | L’AST è abbastanza alta, di solito almeno doppia dell’ALT | Normale o leggermente alta | Normale | Normale |
Cirrosi | Può essere alta (in particolare in caso di cirrosi avanzata) | L’AST di solito è più alta dell’ALT, ma entrambe sono inferiori rispetto all’ all’epatite alcolica | Normale o alta | Normale o bassa | Più lungo del normale |
Ostruzione dei dotti biliari, colestasi | Normale o alta; alta in caso di ostruzione completa | Da normali a leggermente alte | Alta; spesso anche 4 volte il normale. | Di solito normale, ma se la malattia è cronica, può essere bassa | Di solito normale |
Tumore con metastasi al fegato | Di solito normale | Normali o leggermente alte | Di solito molto più alta del normale | Normale | Normale |
Tumore del fegato (carcinoma epatocellulare, HCC) | Probabilmente alta, soprattutto se il tumore è in stadio avanzato | AST più alta dell’ALT, ma entrambi inferiori rispetto all’epatite alcolica | Normale o alta | Normale o bassa | Più lungo del normale |
Malattie autoimmuni | Normale o alta | Abbastanza alte; l’ALT di solito è più alta dell’AST | Normale o leggermente alta | Di solito bassa | Normale |
Le malattie del fegato rimangono spesso del tutto asintomatiche finché non raggiungono uno stadio molto avanzato, tra i sintomi principali ricordiamo:
La diagnosi precoce è fondamentale per minimizzare i danni e preservare la funzionalità dell’organo.
Nel primo stadio di qualsiasi malattia epatica il fegato va incontro a un’infiammazione; può diventare più grosso (epatomegalia), ma in molti casi non si manifesta alcun sintomo e il soggetto può non accorgersi di nulla. Se la malattia viene diagnosticata e trattata con successo in questa fase si assiste in genere a una regressione completa, diversamente potrebbe andare incontro a danni permanenti.
Se l’organismo non riesce a risolvere l’infiammazione e questa non viene trattata dall’esterno, può essere causa di di formazione di cicatrici, che vanno tuttavia a rimpiazzare il tessuto epatico sano con un processo che si chiama fibrosi e che va progressivamente a ridurre l’efficacia dell’organo nella gestione dei suoi compiti. Questo è l’ultimo stadio in cui si può evitare una progressione cronica del danno.
Se ancora non c’è un intervento a curare la patologia, il fegato andrà incontro a cirrosi, un danno irreversibile che può causare complicazioni molto gravi (tra cui il tumore).
Il passo successivo è infine l’insufficienza epatica, che spesso può arrivare a richiedere un trapianto di fegato.
Redazione NurseTimes
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