“Abbiamo deciso di firmare l’accordo regionale sull’indennità di pronto soccorso perché l’obiettivo primario era riconoscere il contributo previsto ai lavoratori già nei prossimi mesi, ma siamo molto delusi per l’occasione persa. Questo era davvero il momento di valorizzare quei professionisti da sempre in prima linea, e cioè infermieri e ostetriche, con un’indennità che poteva essere elevata e che soprattutto viene prevista dalla legge per particolari situazioni di disaggio. Ecco, non so fino a che punto siamo riusciti ad andare incontro a questo disagio”.
Così Antonella Rodigliano, coordinatrice regionale per l’Emilia Romagna e segretaria territoriale a Bologna del sindacato Nursind, commenta la scelta di sottoscrivere la proposta di accordo sull’indennità di pronto soccorso, prevista dalla legge di stabilità 2021, per incentivare i professionisti a lavorare in una delle aree più difficili del sistema sanitario.
Già nei giorni scorsi, al termine del tavolo all’assessorato della Sanità dell’Emilia Romagna, durante il quale è stata sottoposta la bozza di accordo alle sigle sindacali, Nursind aveva espresso le proprie perplessità al riguardo, vedendo rimanere lettera morta le proprie richiesta. Dalla rimodulazione degli importi riconosciuti, con un incremento non inferiore al 25%, in base alle responsabilità e alle competenze professionali, alla possibilità di redistribuire le risorse residue disponibili a consuntivo per le medesime finalità.
“Nursind ha deciso di firmare per senso di responsabilità, malgrado tutte le nostre richieste siano rimaste inascoltate – prosegue la rappresentante sindacale -, ma con una nota messa a verbale nella quale abbiamo elencato nuovamente le nostre proposte al tavolo. Proposte che non sono state accolte neppure dagli altri sindacati presenti, perdendo l’occasione giusta per dare finalmente e concretamente valore alle nostre figure professionali nei pronto soccorso”.
C’è uno scollamento fra chi dirige e chi esegue, senza che vengano ascoltate le esigenze dei lavoratori, senza che vengano risolti i loro problemi. Io penso che invece ci si debba mettere in discussione e capire come mai la nostra stia diventando una professione sempre meno attraente. Perché ci sono sempre meno iscritti ai corsi di Infermieristica, perché in tanti abbandonano la professione”.
Vonclude Rodigliano: “Con questa firma Nursind si è dimostrato propositivo anche in vista dei prossimi tavoli per quanto riguarda l’annunciata riorganizzazione dell’area emergenza-urgenza. Ci auguriamo, però, che il confronto futuro sia più produttivo, e che sia soprattutto un confronto vero, che abbia l’obiettivo reale di valorizzare i nostri professionisti. Ci aspettiamo maggiore sensibilità e collaborazione. Siamo di fronte a una grande sfida, e tutti dobbiamo chiederci quale futuro vogliamo per la nostra sanità. Perché un domani senza infermieri significa non essere stati capaci di tutelare loro e il nostro Sistema sanitario”.
Redazione Nurse Times
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