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Emergenza notturna in UTIC: infermieri senza Oss abbandonati al loro destino

Giunge alla mail della nostra redazione una denuncia da parte di infermieri che lavorano in Utic di una struttura sanitaria pubblica. Il loro è un grido di dolore. Completamente soli nel turno notturno, demansionati perchè non c’è l’oss a disposizione

Nelle ore notturne, quando il silenzio avvolge l’ospedale e il sonno dovrebbe regnare sovrano, ci sono coloro che combattono una battaglia solitaria nei reparti di Terapia Intensiva Coronarica (UTIC). Sono gli infermieri, medici e operatori sanitari che lavorano incessantemente per garantire l’assistenza ai pazienti critici.

Ma cosa succede quando questi eroi si trovano in una situazione impossibile?

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“Da quando l’UTIC ha aperto le porte due anni fa, il turno notturno è stato caratterizzato da una cronica carenza di personale. Immaginatevi la scena: due infermieri, quattro pazienti critici e nessun medico fisso in postazione. L’unico medico disponibile è di turno tra cardiologia, UTIC e pronto soccorso, e gli infermieri sono completamente abbandonati a se stessi. Inoltre, quando un operatore socio-sanitario (OSS) è assente per malattia o ferie e non può essere sostituito, l’UTIC si trova improvvisamente senza supporto, costretta ad assumere responsabilità che vanno ben oltre la loro competenza”.

Questo è il grido d’allarme lanciato dagli infermieri dell’UTIC, che chiedono disperatamente una soluzione a una situazione che mette a rischio la salute dei pazienti e il loro benessere professionale.

La situazione è diventata insostenibile. Gli infermieri si trovano a dover svolgere competenze che sono proprie degli operatori socio sanitari, come l’igiene personale e l’assistenza di tipo alberghiero. Si tratta di compiti che vanno ben oltre le loro responsabilità professionali, eppure sono costretti a farlo per compensare la mancanza di personale adeguato.

Cosa affrontare questa situazione? Ecco alcune opzioni che hanno considerato:

  1. Comunicare con la direzione sperando che accolgano la necessità di rivedere le dotazioni organiche investendo sul personale sanitario e far comprendere alla dirigenza la differenza tra infermieri e oss.
  2. Richiedere una riorganizzazione delle attività assistenziali
  3. Denunciare il demansionamento subito alle organizzazioni Sindacali o alle associazioni professionali (Aadi)

Mentre questi infermieri continuano a lottare per garantire il meglio possibile ai loro pazienti, è evidente che si tratta di una situazione critica che richiede un intervento immediato. La salute dei pazienti e il benessere degli infermieri dovrebbero essere sempre al centro delle preoccupazioni dei dirigenti responsabili compresi coloro che si occupano del rischio clinico.

Gli infermieri italiani restano i meno pagati d’Europa, sottoposti a turni massacranti su cui si scaricano tutte le inefficienze del sistema.

Sono numerose le sentenze di condanna delle aziende sanitarie, costrette così a sprecare risorse che potrebbero essere utilizzate per le assunzioni di personale.

Redazione NurseTimes

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