La contraccezione ha un ruolo importantissimo nelle diverse fasi della vita sessuale delle persone, in particolare delle donne, poiché permette di scegliere se e quando avere una gravidanza, di vivere con libertà e serenità la vita sessuale, tutelando la propria salute. La pianificazione della gravidanza è importante anche per evitare gravidanze non desiderate e per fare scelte a favore della salute già nel periodo che precede il concepimento (ad esempio, l’assunzione di acido folico, riconosciuto come essenziale per ridurre il rischio di avere un bambino con malformazioni alla nascita).
Esistono diversi metodi contraccettivi, ognuno presenta caratteristiche proprie, ma non tutti sono appropriati per tutte le situazioni. La scelta di un tipo di contraccezione piuttosto che un altro è chiaramente soggettiva, dipende dalla salute complessiva della persona, dall’età, dalla frequenza dell’attività sessuale, dalle caratteristiche del flusso mestruale, dal numero di partner sessuali, dalle preferenze personali, dal desiderio di avere gravidanze in futuro.
Il criterio principale è rappresentato dall’efficacia del contraccettivo, dal livello di sicurezza e dalla tollerabilità. Il miglioramento di alcuni metodi contraccettivi negli anni è tale da rendere il rischio di fallimento molto basso. Nessun metodo contraccettivo, tuttavia, al di fuori dell’astinenza, offre una protezione totale da gravidanze o da malattie sessualmente trasmissibili. A questo proposito è fondamentale ricordare che la contraccezione è tanto più efficace quanto più correttamente e costantemente il metodo scelto viene utilizzato.
Altro aspetto rilevante è la reversibilità, vale a dire il completo recupero della fertilità quando si sospende l’uso del metodo scelto.
Soddisfatti questi criteri, è importante che sia individuata la soluzione più facilmente adattabile alle caratteristiche individuali, al proprio stile di vita e alle esigenze della coppia nelle varie fasi della vita fertile.
I requisiti che un metodo contraccettivo dovrebbe possedere, e che dovrebbero essere ben conosciuti da chi ne fa uso, sono:
I metodi contraccettivi disponibili possono essere distinti in metodi ormonali, metodi intrauterini, metodi di barriera e metodi che potremmo definire di auto-osservazione.
Metodi contraccettivi ormonali
Tutti i contraccettivi ormonali necessitano di prescrizione che deve essere effettuata da un medico.
Si tratta di piccoli dispositivi che vengono inseriti all’interno dell’utero. L’applicazione richiede pochi minuti e non è necessaria alcuna anestesia. Hanno un’efficacia elevata (99%) e una durata di diversi anni. Dopo la loro rimozione, la fertilità è rapidamente recuperata. Non è un metodo indicato per le adolescenti e, generalmente, viene sconsigliato in tutte le donne giovani che non hanno ancora avuto un figlio.
I metodi contraccettivi di barriera sono rimovibili e possono rappresentare un’alternativa per le donne che non possono, o non vogliono, utilizzare metodi contraccettivi ormonali o intrauterini. Presentano un’efficacia che va dal 98% al 72%, in base alla correttezza d’uso.
I metodi di auto-osservazione comprendono i metodi computerizzati, che si basano sulla individuazione dei giorni fertili attraverso il monitoraggio delle concentrazioni ormonali nelle urine con piccoli dispositivi che si comprano, e i metodi così detti “naturali” che prevedono l’astinenza periodica dai rapporti sessuali durante i giorni fecondi della donna.
La rilevazione dei giorni fertili avviene sulla base di diversi parametri, come temperatura corporea basale e modificazioni del muco cervicale (metodo Ogino-Knaus, metodo Billings, metodo della temperatura basale). I metodi naturali, basandosi sulla semplice osservazione dell’andamento di alcuni parametri fisiologici, non interferiscono in alcun modo con i meccanismi che regolano la fertilità ma sono poco sicuri poiché dotati di un’efficacia contraccettiva piuttosto bassa.
Alcuni, in particolare, sono impegnativi perché prevedono una buona collaborazione e motivazione di coppia e la conduzione di un monitoraggio continuo e molto accurato di tali parametri. Va citato anche il coito interrotto, metodo che consiste nell’estrazione del pene dalla vagina poco prima dell’eiaculazione. Questo metodo ha scarsa efficacia poiché possono verificarsi fuoriuscite di sperma anche prima dell’orgasmo.
I metodi chirurgici come la sterilizzazione tubarica per la donna e la vasectomia per l’uomo sono metodi contraccettivi efficaci ma difficilmente reversibili, pertanto, non consigliabili ai giovani e alle persone che non hanno ancora avuto un figlio. Hanno un’efficacia molto elevata. In Italia dal 1978 tali metodi sono permessi, tuttavia, i costi dell’intervento chirurgico per la sterilizzazione tubarica sono coperti dal Servizio Sanitario Nazionale mentre i costi per la vasectomia non lo sono.
In Italia, sono in commercio due tipi di contraccettivi di emergenza: la pillola del giorno dopo che agisce fino a 72 ore (tre giorni) dopo il rapporto sessuale e la pillola dei 5 giorni dopo che agisce fino a 120 ore (cinque giorni). Non sono pillole abortive ma hanno lo scopo di evitare una gravidanza indesiderata dopo un rapporto sessuale non protetto, o non protetto adeguatamente, come nel caso di rottura del profilattico. Il termine emergenza sottolinea che questa forma di contraccezione deve rappresentare una misura occasionale e non sostituire un regolare metodo contraccettivo.
Non si tratta, infatti, di una pillola che può essere assunta dopo ogni rapporto sessuale. Entrambi i metodi non proteggono dalla gravidanza qualora si verifichino altri rapporti a rischio durante lo stesso ciclo e non proteggono da malattie sessualmente trasmesse.
Esse, infatti, vanno assunte il prima possibile dopo il rapporto sessuale a rischio di gravidanza, possibilmente entro le 24 ore per ottenere il maggior livello di efficacia contraccettiva. Per questo motivo si preferisce usare la definizione di contraccezione d’emergenza.
La pillola dei cinque giorni dopo è tre volte più efficace della pillola del giorno dopo in caso di assunzione entro le 24 ore dal rapporto a rischio. I due farmaci agiscono spostando l’ovulazione in avanti di qualche giorno, tuttavia, mentre la pillola del giorno dopo, se il processo che porta all’ovulazione è già iniziato, non è in grado di bloccarlo, la pillola dei 5 giorni dopo è in grado di far slittare l’ovulazione anche quando il processo è già in corso.
In Italia, sia la pillola del giorno dopo, sia la pillola dei cinque giorni dopo non richiedono ricetta medica per le donne maggiorenni ma solo per le ragazze minorenni. Le donne minorenni hanno diritto all’utilizzo della contraccezione di emergenza anche in assenza di autorizzazione dei genitori, o di chi esercita la potestà, nel più stretto rispetto della loro riservatezza (ogni violazione della loro privacy da parte del personale sanitario è censurabile e perseguibile per legge). Anche lo IUD, inserito entro 48 ore dal rapporto non protetto, può agire come contraccettivo di emergenza.
Redazione NurseTimes
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