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L’Ecocardiografia fetale

INTRODUZIONE

L’ecocardiografia sul feto è un esame eseguito da medici esperti in cardiologia fetale e pediatrica per studiare l’aspetto e il funzionamento del cuore durante la gravidanza. L’indagine è eseguita solo nel caso in cui ci sia un sospetto di malformazioni o malattie a carico del cuore e dei grandi vasi. Abitualmente è effettuata intorno alla 20esima settimana di gravidanza utilizzando gli ultrasuoni e non comporta alcun rischio di complicazioni né per la madre né per il feto.

IL TEST

L’ecocardiogramma fetale è una normalissima ecografia transaddominale. È un metodo sicuro sia per la madre, sia per il feto perché gli ultrasuoni non provocano alcun danno ai tessuti umani e, in particolare, agli organi in sviluppo. L’esame non richiede alcuna preparazione, la donna si distende sul lettino come per una normale ecografia in gravidanza. L’apparecchio con cui viene eseguita l’ecografia, consente di studiare la struttura del cuore, il flusso di sangue al suo interno e all’interno dei grossi vasi, il flusso nei vasi sanguigni che attraversano il cordone ombelicale.

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Per eseguire lo studio dei flussi sanguigni l’ecografo utilizza il color doppler che, grazie a immagini a colori, permette di identificare eventuali anomalie del flusso sanguigno.

Il rischio di avere un feto con una malformazione cardiaca è stimato pari all’1%. Le condizioni materne e fetali per le quali il medico curante potrebbe consigliare l’ecocardiografia includono:

Indicazioni materne:

  • precedente figlio con una cardiopatia congenita
  • casi di cardiopatie congenite in famiglia 
  • malattie ereditarie associate ad aumentato rischio di malformazioni cardiache
  • diabete, fenilchetonuria (malattia genetica metabolica), malattie autoimmuni o alcune infezioni contratte in gravidanza
  • assunzione di farmaci che possono provocare un aumento dell’incidenza di malformazioni (comprovata teratogenicità, cioè lo sviluppo anomalo di organi nell’embrione)

Indicazioni fetali:

  • sospetto di cardiopatia congenita emerso durante una ecografia morfologica di controllo
  • aritmia fetale
  • risultato anomalo della valutazione della translucenza nucale (esame ecografico che insieme ad un prelievo di sangue materno costituisce il test combinato)
  • ritardo della crescita fetale accertato nel secondo trimestre di gravidanza
  • malformazioni fetali extracardiache
  • aumento dei liquidi nei tessuti fetali (idrope fetale)
  • gemelli monocoriali (con una sola placenta)
  • alterazioni cromosomiche

RISULTATI

L’ecocardiografia fetale è un esame non invasivo che consente di riconoscere circa l’80%-90% delle malformazioni cardiache. Tuttavia, è importante sapere che non tutte le malformazioni possono essere identificate attraverso questo esame. Ad esempio:

  • una visualizzazione chiara del cuore fetale può non essere ottenuta a causa della posizione sfavorevole del feto, della quantità di liquido amniotico o di un eccesso di peso della donna
  • alcune malattie che si sviluppano dopo il periodo in cui viene eseguito l’esame non possono essere accertate (diagnosticate)
  • alcune cardiopatie congenite non possono essere scoperte durante lo sviluppo nell’utero ma solo dopo la nascita. La circolazione nel feto, infatti, è diversa da quella del neonato

Inoltre, alcune sospette anomalie rilevate durante la vita del feto in utero potrebbero non essere presenti alla nascita perché talvolta piccoli difetti identificabili precocemente in gravidanza si risolvono spontaneamente durante la vita fetale.

L’ecocardiografia permette di identificare malformazioni cardiache in utero e offre il grande vantaggio di poter indirizzare le donne in ospedali specializzati, dove è possibile programmare il parto con le modalità ed i tempi più idonei, per offrire al piccolo la migliore assistenza incluso, se necessario, un immediato intervento cardiochirurgico.

Redazione NurseTimes

Fonti

Healthline. Fetal echocardiography 

Rychik J, Ayres N, Cuneo B et al. American society of echocardiography guidelines and standards for performance of the fetal echocardiogramJournal of the American Society of Echocardiography (JASA). 2004; 17(7): 803-810

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