Cardiologia

Donazione dopo morte cardiaca: organo trapiantato molte ore dopo la morte clinica grazie alla Perfusione Regionale Normotermica

La donazione dopo morte cardiaca (donation after cardiac death) rappresenta una seconda via che gli organi di una donatore possono intraprendere dopo la morte dello stesso. Può verificarsi in caso di morte per arresto cardiaco intraospedaliero, come accaduto presso il Duke Hospital, in North Carolina.

Il cuore di un donatore dichiarato clinicamente morte è stato prelevato per essere successivamente rianimato attraverso la tecnica denominata “Perfusione Regionale Normotermica”.

Advertisements


SCARICA LA TUA TESI


Questo sistema sperimentale si basa sulla perfusione normotermica con sangue ossigenato che permette di ricostruire i livelli di ATP, riducendo le lesioni e migliorando la qualità del graft dal punto di vista clinico riducendo sia i casi di mancata che di ritardata ripresa della funzionalità. Permette inoltre un ulteriore valutazione della funzionalità dell’organo nella fase pre-trapianto.

Il principio di conservazione normotermica (35-37°C) si basa sulla riduzione del danno cellulare da anossia/ipossia. La perfusione normotermica riattiva i normali processi cellulari mantenendo l’organo metabolicamente attivo, prevenendo il danno associato alle basse temperature.

Il cuore così resta a disposizione di un paziente in lista di attesa per un trapianto per oltre dieci ore, contrariamente al classico trapianto di cuore, nel quale il soggetto donante risulta cerebralmente morto ma con funzioni vitali mantenute artificialmente. In caso di DCD il prelievo d’organo avviene dopo aver constatato il decesso, e pertanto a cuore fermo.

Il dott. Jacob Schroder, medico che ha diretto l’intervento, ha affermato che “questa procedura potrebbe aumentare il numero dei donatori fino al 30%” – e ancora – “l’aumento del numero di cuori donati ridurrebbe il tempo di attesa e il numero di morti che si verifica mentre le persone stanno aspettando”.

L’applicazione di questa tecnica che potrebbe sembrare fantascientifica potrebbe incoraggiare sempre più persone a donare i propri organi dopo la morte, compiendo un gesto di solidarietà che potrebbe salvare la vita di molte altre persone.

Simone Gussoni

Dott. Simone Gussoni

Il dott. Simone Gussoni è infermiere esperto in farmacovigilanza ed educazione sanitaria dal 2006. Autore del libro "Il Nursing Narrativo, nuovo approccio al paziente oncologico. Una testimonianza".

Leave a Comment
Share
Published by
Dott. Simone Gussoni

Recent Posts

Infermiere assolto per la morte di una paziente Covid: la porta bloccata in terapia intensiva non fu colpa sua

P.C., infermiere, è stato assolto con formula piena dall’accusa di imperizia in merito alla morte…

18/10/2024

Giornata mondiale dell’ictus (29 ottobre): l’importanza degli infermieri per i pazienti colpiti da stroke ischemico

Il 29 ottobre si celebra la Giornata mondiale dell'ictus: 24 ore in cui si ricorda…

18/10/2024

Monza: vittoria degli infermieri, l’A.A.D.I. ottiene il pagamento delle ferie non godute

Dopo una battaglia legale durata quasi due anni, gli infermieri vincono una causa storica per…

18/10/2024

Pacemaker leadless (senza fili): una rivoluzione tecnologica in cardiologia

Di seguito un'intervista al professor Antonio Curnis, primario di Cardiologia agli Ospedali Civili di Brescia, pubblicata sul…

18/10/2024

Management infermieristico e gestione dei sistemi di assistenza meccanica al circolo

Di seguito un focus a cura del dottor Francesco Ferroni su contropulsatore aortico (IABP), IMPELLA…

18/10/2024

Catania, paziente prende a pugni infermiere. Nursind: “Applicare nuove norme anti-violenza e risolvere carenze strutturali”

Ormai non passa giorno senza che arrivino segnalazioni di aggressioni ai danni degli operatori sanitari…

18/10/2024