Cuore e cervello: la Coerenza Cardiaca

NON SOLO IL CUORE RISPONDE AL CERVELLO MA IL CERVELLO RISPONDE CONTINUAMENTE AL CUORE!

Il cuore e il cervello sono gli organi più importanti del nostro organismo e tra di loro esiste una comunicazione diretta e bidirezionale grazie al SISTEMA NERVOSO AUTONOMO

Quest’ultimo si divide in due branche: il SISTEMA ORTOSIMPATICO che ha la capacità di stimolare gli organi in senso accelerativo e/o costrittivo; il SISTEMA PARASIMPATICO che ha esattamente la capacità opposta: rallentare e dilatare.

Così per azione del sistema ortosimpatico avremo per esempio l’accelerazione del battito cardiaco (tachicardia) e la costrizione dei vasi arteriosi (pallore, mani e piedi freddi, pressione alta); l’opposto per azione del parasimpatico.

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Il sistema nervoso autonomo è strettamente collegato alle nostre reazioni emotive; basti pensare a come un’emozione possa provocare tachicardia o sudorazione eccessiva per attivazione del sistema nervoso ortosimpatico.

Di solito vien data più importanza agli stimoli che il cuore riceve dal cervello; meno risaputo è che il cuore invia più segnali al cervello di quanti quest’ultimo ne invii al cuore.

Questi segnali hanno un effetto significativo sul funzionamento del cervello in quanto influenzano i processi di elaborazione emotiva tanto quanto le facoltà cognitive superiori come l’attenzione, la percezione la memoria e la capacità di affrontare e risolvere i problemi.

In altre parole NON SOLO IL CUORE RISPONDE AL CERVELLO MA IL CERVELLO RISPONDE CONTINUAMENTE AL CUORE!

 

LA  VARIABILITA’  DEL  BATTITO  CARDIACO

Il cuore ha un certo numero di battiti al minuto: in una persona in buono stato di salute è compreso tra 60 e 80 battiti al minuto, ed è in costante variazione.

E’ salutare che il numero dei battiti presenti queste variazioni: sono l’espressione dell’acceleratore e del freno del sistema simpatico e parasimpatico; rappresentano l’adattamento all’ambiente, necessario di istante in istante, da parte di tutto l’organismo sul piano fisico, emozionale e mentale.

In un cuore sano, all’interno di un organismo rilassato, le pause tra un battito e l’altro presentano delle microvariazioni che contribuiscono a modulare il lavoro del cuore rispetto alle esigenze di ossigeno e nutrienti. Questa variabilità è influenzata da molti fattori, tra cui il principale è il respiro.

I picchi improvvisi di tachicardia (le brusche accelerazioni del cuore che durano alcuni minuti come quelli che possono accompagnare gli attacchi di panico) sono sintomi di una situazione anormale, in cui il cuore sfugge all’azione regolatrice del freno parasimpatico.

All’estremo opposto, un battito cardiaco regolare come quello di un metronomo, senza una minima variazione non è un segno favorevole.

Negli ultimi anni l‘esistenza di programmi informatici ha permesso di descrivere due modalità tipiche della variabilità del ritmo cardiaco: il caos e la coerenza

Negli stati di stress, ansia, depressione, frustrazione o rabbia la variabilità del ritmo cardiaco fra due battiti diventa irregolare o “caotica”; mentre in condizioni di benessere, relax, gratitudine, amore sincero diventa coerente: l’alternanza di accelerazioni e decelerazioni del ritmo cardiaco è regolare.

Dalla nascita, (quando le variazioni del ritmo cardiaco sono più accentuate) con il passare degli anni perdiamo circa il 3% di variabilità l’anno.

Ciò significa che con il tempo perdiamo progressivamente elasticità e stentiamo sempre più ad adattarsi ai cambiamenti che ci vengono imposti dall’ambiente fisico ed emotivo. E’ un segno di vecchiaia!

LA DIMINUZIONE DELLA VARIABILITÀ DEI BATTITI CARDIACI È ASSOCIATA AD UN INSIEME DI PROBLEMI DI SALUTE LEGATI ALLO STRESS E ALL’INVECCHIAMENTO:

  • aumento della pressione,
  • minore efficienza della pompa cardiaca,
  • diabete,
  • infarto cardiaco etc.

Lo confermano numerosi studi pubblicati su riviste prestigiose: quando la variazione del battito diminuisce o scompare, il cuore non risponde quasi più alle emozioni e soprattutto non sa “frenare” e allora cominciano i vari problemi seri.

LA VARIABILITÀ DELLA FREQUENZA CARDIACA È DUNQUE UN INDICATORE DIRETTO DELLO STATO INTERIORE NEL QUALE CI TROVIAMO E DEI RISCHI CHE CORRIAMO.

 

COME  AGIRE?

Il cuore può essere addestrato, attraverso la regolarizzazione del suo battito, ad aiutarci, a migliorare la qualità della nostra vita, riducendo le reazioni automatiche allo stress ma anche modificando le emozioni che stanno alla base dei nostri problemi.

Studi recenti hanno mostrato che è possibile, tramite la respirazione ad una determinata frequenza diversa per tutti, stimolare selettivamente il sistema nervoso parasimpatico o l’ortosimpatico.

Questo tipo di allenamento si chiama Resonant Respiratory Training (ALLENAMENTO DI RISONANZA RESPIRATORIA).

Tramite una apposita apparecchiatura, denominata fotopletismografia, è possibile determinare quanto sia attivo il sistema nervoso autonomo, e quale parte sia eventualmente “bloccata” da stati di stress.

Analizzando in diretta il sistema nervoso autonomo, lo strumento determina la frequenza esatta alla quale la persona deve respirare in quel momento per stimolare la componente desiderata.

Si ha così un meccanismo di bio-feedback, dove l’apparecchiatura computerizzata guida il paziente nell’esercizio.

L’allenamento di risonanza respiratoria dura dai 5 ai 15 minuti ed è estremamente potente. Dato che il sistema nervoso autonomo è rapido a rispondere, i benefici si  avvertono immediatamente.

Quali benefici?

Dato che il sistema nervoso autonomo è spesso bloccato dallo stress emotivo, lo “sblocco” di quest’ultimo si accompagna ad un relax psicologico; molte persone avvertono la testa “svuotata” dai tanti pensieri  subito dopo la seduta.

Visto che il sistema nervoso autonomo regola anche l’energia e la digestione, il migliore funzionamento indotto dall’allenamento respiratorio conducono ad un immediato aumento dell’energia disponibile; al miglioramento della qualità del sonno ed al miglioramento della digestione.

Oltre ad essere rapidi, i miglioramenti sono anche duraturi?

Dipende. È stupido pensare che una sola sessione risolva per sempre problemi che si trascinano da anni. Lo stress cronico  conduce ad una serie di modificazioni nel corpo che si accumulano negli anni. Perchè ci sia una stabilità dei risultati occorre quindi:

  • che l’allenamento sia ripetuto più volte (la frequenza giusta alla quale respirare cambia di volta in volta);
  • che si adotti uno stile di vita sano (sufficienti ore di sonno etc.), un’ alimentazione corretta e se necessario si assumono integratori specifici.

UN  ALTRO  AIUTO….

Per facilitare l’apprendimento del controllo della “COERENZA CARDIACA” l’istituto americano HeartMate ha messo a punto un piccolo apparecchio (da collegare al computer o al cellulare) che permette di rilevare (attraverso un sensore sull’orecchio) la regolarità della nostra frequenza cardiaca e la mette in evidenza sul monitor sotto diverse rappresentazioni grafiche.

L’apparecchio di per sé, naturalmente non produce alcun risultato; esso infatti funziona un po’ come un termometro che misura la temperatura corporea.

Ci fornisce delle informazioni sulla qualità e quantità del nostro ritmo cardiaco, ma non insegna a regolarlo. Molti studi, tuttavia, dimostrano come la corretta e regolare esecuzione di tecniche di rilassamento venga rinforzata dal fatto di osservare al monitor i cambiamenti della nostra variabilità cardiaca.

Il programma che vediamo funzionare sul monitor del computer o  sul cellulare misura la variabilità del battito cardiaco; ci mostra come la regolarità aumenta se ci concentriamo sul nostro cuore e/o sulle sensazioni interiori associate a ricordi piacevoli.

Viceversa se pensiamo al collega di lavoro che ci infastidisce o al nostro partner che si lamenta per qualche nostro atteggiamento, la coerenza diminuisce e ci sentiamo agitati.

Questo programma di Bio-feedeback (disponibile presso il nostro studio) ci permette di vedere in tempo reale il nostro livello di coerenza e di accelerare l’apprendimento del modo migliore per raggiungere uno stato di “coerenza cardiaca” che a sua volta è connesso ad  uno stato emotivo di rilassamento, benessere e calma interiore.

 

SPORT  E  VARIABILITA’ DEL  BATTITO  CARDIACO

Attraverso la misurazione periodica della variabilità della frequenza cardiaca si può avere una visione globale di come il corpo sta rispondendo e si sta adattando alle richieste che gli sono state fatte e allo stress a cui è sottoposto.

E’ possibile capire se il regime di allenamento sta inducendo dei miglioramenti o spingendo il corpo in una situazione dalla quale non riesce a recuperare, rischiando l’overtraining, oppure se lo stimolo allenante proposto non sia sufficiente ad indurre cambiamenti necessari al miglioramento della performance.

 

Vito Causarano

 

 

Massimo Randolfi

INFERMIERE: Nato a Bari, fondatore di Nurse Times e amministratore del gruppo Facebook "infermiere professionista della salute", la sua passione per l'infermieristica, l'informazione e per l'informatica lo porta ad essere l'anima tecnica del progetto www.nursetimes.org

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