Coronavirus, studio conferma la bassa incidenza tra i bambini.

Come i suoi “predecessori” Sars e Mers, colpisce soprattutto gli adulti.

Il nuovo coronavirus ha colpito prevalentemente gli adulti di età compresa tra i 49 e i 56 anni, e solo in rarissimi casi i bambini. Il dato, ipotizzato da molti esperti, trova ora conferma nello studio condotto dai ricercatori della Emory University e pubblicato sulla rivista medica Jama. Basata sui dati diffusi dalle autorità cinesi, l’indagine ha permesso di calcolare l’età media delle persone contagiate e di stimare che, in circa un terzo dei casi, i sintomi della malattia sono talmente gravi da richiedere il ricovero in terapia intensiva.Secondo qualcuno, però, la rarità dei contagi tra i bambini potrebbe trarre in inganno i ricercatori. “Ritengo che il virus infetti anche i più giovani, ma che si manifesti con sintomi più lievi di quelli riscontrati negli adulti – spiega Malik Peiris, ricercatore dell’Università di Hong Kong –. Al momento non abbiamo a disposizione dati sui casi non gravi”
.Se la teoria fosse confermata, si porterebbero tracciare similitudini tra il comportamento del coronavirus e quello dei suoi “predecessori”, Sars e Mers. “È vero che i bambini possono essere asintomatici o avere infezioni lievi – spiega Raina MacIntyre, della New South Wales University –. Per molti versi questo comportamento ricalca quello di Sars e Mers. Nel caso della Mers, per esempio, la maggior parte dei bambini infetti non ha mai sviluppato sintomi”.Durante l’epidemia di Sars del 2003 nessun bambino morì a causa della malattia e la maggior parte dei decessi riguardò i pazienti over 45. I centri per la prevenzione e il controllo delle malattie, inoltre, identificarono solo 135 casi tra i più giovani, su un totale di oltre 8mila contagi.Redazione Nurse Times  
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