Coronavirus: Primario Padova, già 200 test negativi. Quarantena per 250 persone

Sarebbero risultati negativi i primi 200 test per il Coronavirus effettuati all'ospedale di Schiavonia (Padova), la struttura delle provincia di Padova dove sono stati registrati i primi due casi di Coronavirus in Veneto e dove è deceduto il primo paziente

Sarebbero risultati negativi i primi 200 test per il Coronavirus effettuati all’ospedale di Schiavonia (Padova), la struttura delle provincia di Padova dove sono stati registrati i primi due casi di Coronavirus in Veneto e dove è deceduto il primo paziente (Vedi articolo)

Il nosocomio è circondato da un ‘cordone sanitario’, con Carabinieri, operatori della Croce rossa e della Protezione civile.

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All’esterno dell’ospedale è arrivato per qualche minuto il primario di cardiologia, Giampaolo Pasquetto, che ha riferito degli esiti dei tamponi “per quanto ho potuto finora sapere dai colleghi” ha detto. La struttura, modernissima, è situata tra i comuni da Este e Monselice ed è stata recentemente inaugurata per servire l’area del Colli Euganei.

Le autorità fanno sapere che sarà il centro ospedaliero militare di Baggio a Milano la struttura per la quarantena dei pazienti affetti da Coronavirus. L’altra struttura, a Piacenza, sarebbero gli alloggi dell’aeronautica militare di San Polo collegati all’aeroporto San Damiano. Le strutture sono state individuate, nella serata di ieri, dalla Difesa. Così saranno circa 250 le persone che andranno in quarantena.

Il Premier Giuseppe Conte rassicura i cittadini al termine della riunione straordinaria alla Protezione Civile alla quale ha partecipato anche il ministro della Salute Speranza “Abbiamo preso tutte le misure e siamo disponibili a valutarne ulteriori, se necessarie. Rassicuriamo tutta la popolazione – ha aggiunto – al momento abbiamo messo in quarantena tutte le persone che sono venute in contatto con i casi certificati positivi”.

Il Ministro Speranza dal suo profilo Facebook rassicura:

“Siamo stati i primi a dichiarare lo stato di emergenza, a chiudere i voli e siamo gli unici che prevedono misure di quarantena per tutti quelli che vengono dalle aree a rischio. Ora di fronte ai nuovi casi di coronavirus è più che mai necessario essere uniti. I ministeri, le regioni e la ricerca scientifica devono cooperare al massimo per rispondere alla nuova emergenza. Per questo dinanzi ai nuovi casi nel lodigiano abbiamo disposto, insieme al Presidente della Lombardia, Attilio Fontana, misure molto stringenti di isolamento per contenere il virus.
Il nostro Servizio Sanitario Nazionale è forte, saprà fronteggiare l’emergenza, assicurare attenzione, prevenzione e le cure migliori alle persone colpite”.

Arriva dopo l’obbligo di quarantena “fiduciaria” domiciliare per chi torna da un viaggio in Cina negli ultimi 14 giorni e “sorveglianza attiva” per chi è stato nelle aree a rischio, cioè nel paese asiatico così come indicato dall’Oms, con obbligo di segnalazione alle autorità sanitarie locali al proprio rientro in Italia.

“Ci sono già stati in Europa dei cluster, già visti in Germania e in Francia. L’Italia è pronta, avevamo preparato un piano perché era evidente che quanto accaduto poteva accadere. Ora si tratta di attuare il piano predisposto”, ha aggiunto Speranza.

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