Massimo Randolfi

Coronavirus, possibile estensione d’uso del vaccino AstraZeneca fino a 65 anni

Lo avrebbero stabilito ministero della Salute, Aifa, Iss, Regioni e Agenas. Via libera, dunque, alla somministrazione agli over 55, purché in buona salute.

A quanto si apprende, nel corso del vertice di ieri tra ministero della Salute, Aifa, Iss, Regioni e Agenas si sarebbe stabilito che il vaccino AstraZeneca possa essere somministrato fino ai 65 anni, purché a persone in buona salute. Per rendere l’estensione d’uso si attende ora una circolare del ministero della Salute, che sentirà Consiglio Superiore di Sanità e Aifa per “fare ogni verifica sul piano scientifico e sulla base di evidenze, per capire se c’è la possibilità di ampliare il limite dell’età”.

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L’estensione sarebbe stata decisa dopo che le Regioni avevano chiesto di chiarire la vicenda. Inizialmente, infatti, l’Aifa aveva dato il via libera fino a 55 anni, sebbene il parere della Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia avesse indicato la somministrazione anche agli over 55. Anche nel Piano vaccini anti-Covid e nelle circolari ministeriali il siero AstraZeneca è raccomandato solo per gli under 55, ma in seguito un pronunciamento dell’Oms ha dato l’okay alla somministrazione fino a 65 anni.

In ogni caso il vaccino sarà somministrato a persone sane, non affette dalle patologie indicate dal Piano nazionale e per le quali sarà confermata l’indicazione di utilizzare Pfizer

o Moderna. Per procedere concretamente, però, occorrerà il pronunciamento dell’Aifa, che decide in autonomia su farmaci e  vaccini.

A tal proposito, Sergio Palù, presidente dell’Aifa, ha dichiarato: “Se occorre, lo rivalutiamo. Consideriamo anche AstraZeneca un vaccino efficace, e probabilmente gli inglesi che lo hanno sperimentato, ritardando la seconda somministrazione dalle 8 alle 12 settimane perché immersi nella crisi di una diffusione rapida delle varianti di Sars-CoV-2, hanno trovato che questi soggetti erano protetti”.

Intanto Antonio Decaro, presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) e sindaco di Bari ha scritto alla neoministra per le Autonomie e gli affari regionali, Mariastella Gelmini: “Rinnovo la nostra disponibilità a proseguire lungo la strada della collaborazione, e in virtù di questa disponibilità rappresento l’opportunità di un coinvolgimento diretto dell’Anci per quanto concerne il piano vaccinale. Imprimere il massimo dell’accelerazione possibile per raggiungere l’immunità di gregge è l’obiettivo primario che deve vedere tutte le istituzioni, soprattutto quelle territoriali, coinvolte e impegnate in questo sforzo”.

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