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Coronavirus, numeri in costante calo: settimane contate per le misure restritive

Conforta lo scenario epidemiologico. Da oggi è nuovamente possibile fare visita ai parenti in ospedale per 45 minuti al giorno, e si torna a consumare cibi e bevande in molti luoghi pubblici. Costa: “Si valuta l’opportunità di anticipare la possibilità per gli over 50 di andare al lavoro con il Green Pass base (anziché rafforzato), ossia facendo il tampone rapido ogni due giorni”.

La curva dei contagi da coronavirus registra un lieve aumento in alcune regioni e si accompagna alla circolazione in Italia di tre nuovi sottogruppi della variante Omicron, ma il numero dei casi non si riflette sulle ospedalizzazioni, che continuano a essere in calo. Dati che portano a ipotizzare un allentamento di alcune misure restrittive nelle prossime settimane. A cominciare dal Green Pass rafforzato per gli over 50 per poter accedere ai luoghi di lavoro.

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Il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ha affermato che, pur restando l’obbligo vaccinale per la fascia d’età sopra i 50 anni fino al 15 giugno e la conseguente sanzione di 100 euro per chi non è vaccinato, “si sta valutando l’opportunità di anticipare la possibilità per gli over 50 di andare al lavoro con il Green Pass base (anziché quello rafforzato), ossia facendo il tampone rapido ogni due giorni”.

E il ministero della Salute ha inviato all’Agenzia delle Entrate i codici fiscali degli ultracinquantenni inadempienti. Ne sono già partiti 100mila al giorno, superando le 600mila segnalazioni. Saranno poi necessari ulteriori accertamenti dell’Agenzia delle Entrate prima dell’invio delle multe. Una procedura che richiederà tempo.

Nel mentre, i dati del ministero della Salute di ieri, mercoledì 9 marzo, mostrano 48.483 nuovi contagi (martedì erano 60.191) su 433.961 tamponi molecolari e antigenici effettuati, rispetto ai 531.194 del giorno prima. Le vittime sono 156 (184 martedì). Il tasso di positività è all’11,17%, rispetto all’11,3% di martedì. Sono invece 563 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 29 in meno rispetto alle 24 ore precedenti nel saldo tra entrate e uscite.

Insomma, una situazione sostanzialmente stabile, che spiega il lavoro a un cronoprogramma da stabilire al più presto e che dal 1° aprile dovrebbe portare a “una fase di graduale allentamento delle misure“, come ha spiegato Costa, che ha poi aggiunto: “Ci saranno situazioni in cui il Green Pass non sarà più necessario, ad esempio per bar, ristoranti e altri locali all’aperto. Poi si procederà gradualmente, e entro giugno avremo uno scenario che ci consentirà di arrivare all’estate senza restrizioni”.

Come primo passo, da oggi è nuovamente possibile fare visita ai parenti in ospedale per 45 minuti al giorno. Inoltre, sempre da oggi, si torna a consumare cibi e bevande anche al cinema, allo stadio, nelle sale teatrali, da concerto, nei locali di intrattenimento e musica dal vivo, in altri locali assimilati e in tutti i luoghi in cui svolgono eventi e competizioni sportive.

Intanto lo scenario epidemiologico disegnato dal virus settimana dopo settimana è in evoluzione. Troppo presto per fare previsioni, dicono gli esperti, ma con l’arrivo della primavera, le temperature più alte e la stagionalità del Covid si è indotti a ritenere che la situazione pandemica possa andare verso il miglioramento. A sostegno ci sono anche i dati degli ospedali sentinella della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso), che indicano come pure nell’ultima settimana i ricoveri siano scesi. Un calo pari al 16,2%.

La curva delle ospedalizzazioni, che ha cominciato a invertire la rotta dal 1° febbraio, aveva fatto registrare la diminuzione più netta della quarta ondata il 1° marzo (21,6%). Per la prima volta nei reparti ordinari il numero dei pazienti ricoverati per Covid e quello dei ricoverati con Covid è uguale.

“Si sta registrando un lieve aumento dei contagi, non solo in Italia, ma anche in altri Paesi europei – ha commentato il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. Non è però significativo finché non si vede un aumento dei ricoveri, che per ora non c’è. Questo incremento è verosimilmente dovuto alle sottovarianti di Omicron, di cui una è più diffusiva di Omicron stessa. E si verifica soprattutto tra i non vaccinati, in tutte le fasce di età, prevalentemente adolescenziali. La maggior circolazione non si traduce in aumento di ricoveri, quindi la situazione è francamente sotto controllo”.

Redazione Nurse Times

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