Medici

Coronavirus, morto il medico pescarese Ezio Santilli: il ricordo del fratello Sergio

Di seguito la lettera pubblicata sul sito della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo).

È del tutto nuovo, questo coronavirus, che è venuto a ingrossare la già nutrita folta rappresentanza dei virus sinora catalogati. Si è propagato in tutto il mondo con una velocità impressionante e inaspettata, trovandoci impreparati e senza i giusti e idonei mezzi per affrontarlo e sconfiggerlo.

Advertisements


SCARICA LA TUA TESI


Esso è ancora qua, da circa un anno o poco più. Tenace, resiste, fra alti e bassi, illudendoci che stia per esaurire la sua carica, ma ecco che all’improvviso riappare più “forte che pria”. Fa vittime, anzi le sceglie, perché ad alcuni passa di striscio invece ad altri fa danni irreparabili, togliendogli il respiro e con esso l’ossigeno vitale.

Tra le sue vittime, mio fratello Ezio Santilli (a sinistra nella foto, ndr), di anni 70, medico pediatra in pensione. Stava attento, più a casa che fuori quando andava a dare consigli per come riguardarsi. Eppure il virus è andato a stanarlo a casa, introdotto dalla moglie medico ortopedico, che inconsapevolmente lo ha preso nel distretto dove presta la sua opera ambulatoriale. Pare dal personale. Ripeto: pare.

Lei e il figlio infettati se la sono cavata come fosse stata una lieve influenza, e ora sono negativi ai tamponi. Lui, invece, si è aggravato un poco la volta, prima con l’ossigeno nasale, poi la NIV, poi la CPAP e infine l’intubazione con annessa pronazione. Nulla da fare, i polmoni captavano sempre meno ossigeno, sino alla più grave ipossiemia. Venti giorni di agonia, senza poterlo vedere, senza poterlo assistere. Io, medico cardiologo-internista, senza nemmeno poterlo confortare, stringergli la mano nell’estremo saluto terreno.

Ricordo che io, quando lavoravo in ospedale, ho sempre permesso ai congiunti di stare con i loro cari per un’ultima carezza e un saluto. Rammento i tanti malati gravi che, sentendosi il fiato della morte addosso, tentavano di scendere dal letto per toccare la terra per l’ultima volta. Ecco, la morte è di per sé avvenimento tragico, ma, se ci si associa la crudeltà, diventa un dramma, una tragedia che nemmeno Sofocle, il grande drammaturgo greco, avrebbe saputo immaginare. Una morte da solo, come nemmeno il cane più rognoso, potrebbe fare.

Solo alla fine, in punto di morte, la moglie ed il figlio, ben protetti sono stati ammessi a dargli l’ultimo saluto, e poterlo vedere, lui sedato e del tutto incosciente. Questa è una triste storia, che deve insegnare anche ai tanti colleghi che si rifiutano di vaccinarsi che siamo di fronte a un problema serio, che apporta lutti e tragedie familiari, e che devono fare il vaccino. Oppure, se non lo vogliono fare, tacciano, senza creare allarmismi verso il popolo.

Redazione Nurse Times

Redazione Nurse Times

Leave a Comment
Share
Published by
Redazione Nurse Times

Recent Posts

ICN e CNAI presentano ai politici la “carta del cambiamento” per valorizzare gli infermieri

Valorizzare, proteggere, rispettare e investire nei nostri infermieri per un futuro sostenibile dell'assistenza infermieristica e…

12/05/2024

CNAI. Giornata internazionale degli infermieri 2023 – Report “Il potere economico dell’assistenza”

La CNAI rende disponibile il rapporto del Consiglio Internazionale degli Infermieri 2024 incentrato su “Il potere…

12/05/2024

Infermiere madri alle prese con difficoltà economiche e di conciliazione vita-lavoro. Il sondaggio Nursind

Il 53% delle intervistate rinuncia all’astensione dai notturni e il 28% al congedo parentale. Per oltre un terzo orari…

11/05/2024

Concorso pubblico per Oss presso l’A.S.S.T. della Valle Olona di Busto Arsizio

Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di cinque posti di operatore socio-sanitario,…

11/05/2024

Orecchio bionico, l’esperto: “Protesi sempre più sofisticate. Il futuro è nell’intelligenza artificiale”

La sordità profonda è una condizione caratterizzata da una totale perdita dell'udito. Ma grazie agli…

10/05/2024

La proteina del sangue che predice il rischio di cancro e infarto negli anziani

Una ricerca congiunta condotta da Sapienza Università di Roma, in collaborazione con I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli,…

10/05/2024