Coronavirus, ministero della Salute: “Monitorare efficacia dei tamponi rapidi sulle varianti”

Una circolare del dicastero invita a sottoporre i campioni a conferma con un test molecolare per eliminare la possibilità di falsi positivi.

In un una circolare di aggiornamento sull’uso dei test antigenici e molecolari per la rilevazione di Sars-Cov-2 il ministero della Salute ha richiamato l’opportunità di monitorare con attenzione l’efficacia dei cosiddetti tamponi rapidi alla luce della diffusione su tutto il territorio nazionale delle varianti di coronavirus.

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“Alla luce dei risultati disponibili nella letteratura scientifica appare chiaro che, pur considerando l’elevata specificità dei test antigenici, i campioni positivi a tali test in contesti a bassa prevalenza necessitano di conferma con un test molecolare o, in caso di mancata disponibilità di tali test molecolari, con un test antigenico differente, per eliminare la possibilità di risultati falsi positivi”, affermano gli esperti del ministero.

“Data la sensibilità analitica non ottimale di diversi test antigenici attualmente disponibili – proseguono -, è consigliabile confermare la negatività di test antigenici eseguiti su pazienti sintomatici o con link epidemiologico con casi confermati di Covid-19. Questa necessità è rafforzata dalla possibile circolazione di varianti virali con mutazioni a carico della proteina N, che è il principale antigene target utilizzato in questo tipo di test”.

E ancora: “Si ribadisce comunque che, in caso di mancata pronta disponibilità di test molecolari, o in condizioni d’urgenza determinate dalla necessità di prendere decisioni di sanità pubblica in tempi rapidi, si può ricorrere per la conferma a test antigenici, quali appunto i test antigenici non rapidi (di laboratorio), i test antigenici rapidi con lettura in fluorescenza e quelli basati su microfluidica con lettura in fluorescenza, che rispondano alle caratteristiche di sensibilità e specificità minime sopra indicate (sensibilità maggiore dell’80% e specificità sopra il 97%, con un requisito di sensibilità più stringente (sopra il 90%) in contesti a bassa incidenza)”.

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