Coronavirus, lo scopritore dell’Hiv: “Vaccini? Mi preoccupa la durata dell’immunità”

Robert Gallo ha affrontato l’argomento Covid, anche alla luce delle sue conoscenze sull’Aids.

Durante un evento chiamato “Unlock It”, promosso dalla Fondazione Magna Grecia, Robert Gallo (foto), scopritore dell’Hiv e direttore dell’Institute of Human Virology presso la University of Maryland, si è detto preoccupato in merito all’immunità fornita dai vaccini anti-Covid: «Quanto dura? Quando facciamo nel nostro istituto un esperimento sulle scimmie con un candidato vaccino per l’Hiv, vediamo che fino alla decima settimana sono protette. Ma se le stimoliamo con il virus alla 15esima settimana, non lo sono più. Quindi con un candidato vaccino per l’Hiv abbiamo un problema reale della risposta immunitaria».

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Partendo dalle sue scoperte sull’Aids, Gallo ha parlato di come il coronavirus colpisca l’uomo: «Il virus dell’Hiv e il coronavirus sono differenti. Dal momento in cui si è esposti all’infezione da Hiv il sistema immunitario si inizia a danneggiare. Basta un giorno e i retrovirus come l’Hiv agiscono immediatamente. Quindi serve una protezione immunitaria costante, e non c’è tempo per un richiamo usando un vaccino: la difesa deve essere sempre pronta».

Sull’ipotesi che i sieropositivi curati con antiretrovirali siano immuni al coronavirus Gallo ha chiarito: «Ci sono alcuni studi, ma nulla di significativo. Sarei sorpreso, in realtà, perché gli enzimi che sono il target dei farmaci anti Hiv sono diversi dalle proteine del Sars-CoV»

. Quindi un’esortazione alla futura amministrazione Usa«Dovrebbe ampliare i contatti con la comunità scientifica, e non fare affidamento sulle poche persone che sono state scelte, magari per ragioni di mera natura politica. Dovrebbero smettere di pensare di avere tutte le risposte e avviare una collaborazione più forte con l’Europa, e magari anche con la Cina, da cui non dobbiamo rimanere distanti».

Per quanto riguarda le nuove cure, Gallo ha riferito all’AdnKronos: «Un nostro ricercatore, Yang Liu, ha creato un’azienda biotech per sviluppare un nuovo farmaco che promette di essere un passo in avanti nella terapia dei pazienti colpiti da Sars-Cov-2. Un farmaco che blocca l’infiammazione dei polmoni. Gli studi preliminari sono incredibili e presto li pubblicheremo con un annuncio del nostro istituto».

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