Coronavirus: il valore degli “eroi”.

Riprendiamo di seguito il significativo post pubblicato su Facebook dalla collega Donatella F.

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“Infermieri, sanitari, volontari, forze dell’ordine, …EROI”. La tv, i social, i giornali parlano di noi. Siamo sempre noi, quelli che con grande amore per l’umanità ci prendiamo in carico l’essere umano nell’interezza e nella moltitudine dei bisogni di cura.

Oggi noi cittadini, e noi infermieri maggiormente, siamo chiamati ad essere consapevoli della situazione in cui viviamo e ad essere responsabili per la salute propria e per quella di chi abbiamo vicino. Oggi gli strumenti che ci vengono dati per evitare il contagio del virus sono pochi e basati sulla prevenzione e sono le solite norme igieniche di lavarsi più volte le mani, le distanze di sicurezza e l’uso dei dispositivi di protezione. Ma la cosa più importante oggi è rimanere a casa e per domani mantenere la consapevolezza e la presa in carico della nostra vita.

Per noi sanitari, per il ruolo che ricopriamo la responsabilità maggiore è data dal rispondere professionalmente e deontologicamente. La responsabilità è frutto di dedizione ma anche professionalità sia scientifica che etica che personale.

“L’eroe è colui che, di propria iniziativa e libero da qualsiasi vincolo, compie uno straordinario e generoso atto di coraggio, che comporti o possa comportare il consapevole sacrificio di sé stesso, allo scopo di proteggere il bene altrui o comune”. Questa definizione tratta da Wikipedia. Ecco perché da infermiera, credo sia errato il termine “eroi”, e in questo credo di rappresentare il pensiero di molti colleghi sanitari.

L’angoscia che provate voi, per quel virus nemico invisibile, ce l’abbiamo anche noi ma non abbiamo mai pensato d’abbandonarvi. Per noi sanitari Covid-19, è un pensiero continuo perché non possiamo certo tenerlo diviso dalla vita privata perché c’è la reale paura di contagiare anche i nostri famigliari. Il coraggio ci viene dalla passione per il nostro lavoro, per il senso di dovere e responsabilità ma non è come la passione per uno sport estremo, dove posso decidere di astenermi.

I riflettori puntati sono ben accetti ad evidenziare il grande lavoro svolto dai sanitari perché il valore di un ruolo viene dato dalla riconoscenza della società che ci riconosce importanti. Grazie a tutti i cittadini che riconoscono da sempre il nostro ruolo cruciale, intermediari della comunicazione tra le varie figure professionali e garante della buona salute.

Chiedo scusa se a volte non sembriamo abbastanza, lavoriamo con le emozioni, con rispetto, amando la vita, custodendo le vite dei nostri padri madri, figli, fratelli. Siamo celebri perché voi ci dimostrate che siamo importanti, ogni volta che arriva un grazie per l’amore che ci mettiamo nel nostro operato. Nel mio giorno di riposo lavorativo il pensiero va già a domani, credo che non sia corretto e sufficiente solo parlarne bene ma serve un adeguamento di legge coerente che ci riconosca anche un valore economico di “eroi del 2020”.

Grazie di cuore a cittadini, pazienti, colleghi, amici, tutte le forze dell’ordine, tutti quelli che lavorano per i beni essenziali, che vorranno condividere questo post.

Donatella F.

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