Coronavirus, il fenomeno degli anziani non vaccinati nelle Rsa: talvolta per decisione dei figli

Nella provincia di Pavia sono circa 200 gli ospiti delle case di riposo che non hanno ricevuto il vaccino anti-Covid. E non sempre per sceltra propria.

Sono considerati tra i soggetti più fragili, più esposti alle conseguenze gravi dell’infezione da coronavirus. Eppure non manca chi, tra loro, è rimasto escluso dalla vaccinazione, anche con prima e seconda dose, e non per scelta propria. Parliamo degli ospiti delle Rsa, talvolta non vaccinati per volontà dei figli no vax.

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Un esempio eclatatante arriva dalla zona di Pavia, come raccontato da lal quotidiano La Provincia Pavese. Qui le mancate vaccinazioni si calcolano complessivamente in 200: una percentuale non alta, ma nemmeno trascurabile. In certi casi si tratterebbe di anziani che hanno deciso in modo autonomo, seppur condizionato in qualche modo dai parenti. In altri, invece, sarebbero proprio i figli a decidere per loro, quando si trovano evidentemente in una condizione fisica (e giuridica) che prevede una qualche forma di tutela.

Dai dati dell’assessorato regionale al Welfare emerge comunque che le fasce d’età più avanzate hanno percentuali elevatissime di copertura. Il report lombardo indica una percentuale di vaccinazione completata del 92% nella fascia 60-69 anni, del 93% in quella 70-79 anni, e addirittura del 98% in quella 80-89 anni, con adesioni sul totale sempre intorno (o superiori) al 90%. Questo per ciò che riguarda la platea di tutti i cittadini. E anche a livello nazionale risulta “molto vaccinata”, per la precisione al 93,7%, la fascia over 80, con un 1,8% di cittadini in attesa della seconda dose e un 4,6% senza alcuna dose.

Quanto agli ospiti delle Rsa, si attendono dati complessivi dall’imminente congresso della Società italiana di geriatria. E intanto si fa i conti con la dose booster del vaccino. L’assessore Letizia Moratti ha definito «ottimo»

l’andamento delle somministrazioni della terza dose nelle case di riposo. Alla Regione risultano, a oggi, 70.051 somministrazioni di terze dosi nelle Rsa della Lombardia (di cui 19.290 a Milano) tra ospiti e operatori delle strutture, che sono ovviamente obbligati a vaccinarsi. Gli ospiti attuali delle Rsa sono 59.194, per cui l’operazione di copertura con terza dose è già molto avanti.

La fotografia è èerò più complessa se si guarda al primo ciclo vaccinale. L’assessorato sa di aver vaccinato con due dosi 61.466 ospiti delle Rsa. E il numero è superiore a quello degli ospiti attuali, perché un certo numero di pazienti, spesso molto anziani, sono nel frattempo deceduti o sono stati spostati altrove. Va comunque tenuto presente che spesso gli ospiti delle residenze sanitarie assistenziali sono in condizione di estrema fragilità, tale da suggerire agli stessi medici, di concerto con i familiari, di non procedere con la vaccinazione (o con la dose).

Nella piccola percentuale di non vaccinati, dunque, compaiono sia i casi di fragilità estrema sia i casi di rifiuto vero e proprio da parte pazienti, che invece potrebbero essere vaccinati. E questi rifiuti vengono sia da ospiti perfettamente coscienti sia da figli che decidono per chi non è in condizione di decidere da solo.

Redazione Nurse Times

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