Coronavirus, caffè negato agli infermieri nei bar: rimedia il Rimini Rugby

Gli atleti della palla ovale hanno organizzato un evento al fine di raccogliere i fondi necessari ad acquistare le cialde per le macchinette dell’Ospedale Infermi.

«Ci hanno negato il caffè in bar dove di solito andavamo tutti i giorni. Con una motivazione assurda: la gente vi guarda storto. Da una parte temono che noi, lavorando in ospedale, possiamo contagiare chi ci sta vicino al di fuori delle strutture, anche nei bar. Dall’altrta ci dicono che il Sistema sanitario si arricchisce con i malati Covid e che noi stessi siamo complici di un piano per mettere a punto una fantomatica dittatura sanitaria». Questa la denuncia, risalente a qualche giorno fa, di un infermiere dell’Ospedale Infermi di Rimini.

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Situazione al limite dell’assurdo, quella degli sanitari esausti che a Rimini non possono neanche ristorarsi con un caffè al bar. A porvi rimedio ha provveduto il Rimini Rugby, che giovedì 26 novembre ha organizzato una passeggiata/allenamento e una raccolta fondi per assicurare una fornitura di caffè agli infermieri della Terapia intensiva, mostrando così vicinanza al personale impegnato senza sosta nella lotta contro il coronavirus.

La decisione è arrivata dopo una segnalazione di Vittorio Corso, presidente dell’Associazione Andrea Lupo Onlus, che forma lo staff medico nel rapporto con il paziente: le cialde di caffè in ospedale sono terminate, logica conseguenza dei mesi di lavoro e di turni extra. Gli sportivi della palla ovale, allora, non hanno perso tempo, organizzando subito l’iniziativa a benefica. Dal campo di Rivabella al Ponte di Tiberio e ritorno, la marcia biancorossa ha raccolto circa cento persone, distanziate e con mascherina, che con la loro presenza e un euro per la partecipazione hanno raccolto i 300 euro

necessari per acquistare le cialde compatibili con le macchinette distributrici dell’ospedale.

All’iniziativa ha contribuito anche la Gabellini Group, integrando la fornitura, che venerdì mattina è stata consegnata da una delegazione del Rimini Rugby ad Antonella Potalivo, responsabile del reparto, e a Giuseppe Nardi, primario di Rianimazione, il quale ha a sua volta omaggiato la squadra del suo libro Tu porterai il tuo cuore. Lettere dal fronte del Covid-19

Ma non basrta. Grande successo ha riscontrato anche un’altra iniziativa del Rimini Rugby: “La spesa dal Cuore Ovale”. Quest’ultima consiste nella disponibilità a effettuare quelle commissioni e consegne – ritiro di farmaci o consegna della spesa – di cui i malati in quarantena non possono occuparsi personalmente. In pratica, le persone in isolamento possono affidare ai volontari della società sportiva la lista della spesa e il denaro. I rugbysti sono lieti di fare da “fattorini”, consegnando gli acquisti direttamente a casa, sempre nel rispetto delle norme di sicurezza.

Redazione Nurse Times

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