Coronavirus, buone notizie da Paola (Cosenza): “Qui la situazione è sotto controllo”.

Quattro chiacchiere col dottor Gianfranco Filippelli, direttore della locale Unità operativa di Oncologia, che sottolinea il ruolo fondamentale degli infermieri nella gestione dell’emergenza legata al Covid-19.

Gianfranco Filippelli
L’emergenza coronavirus sta mettendo a dura prova il Sistema sanitario italiano. Ogni giorno la nostra redazione è tempestata di testimonianze che fotografano una situazione vicina al collasso per molti ospedali. Ma per fortuna non mancano strutture che ancora riescono a tenerla sotto controllo, la situazione, pur tra mille difficoltà. È il caso, per esempio, del presidio di Paola (Cosenza), dove il numero di contagi è fermo a zero. Ne abbiamo parlato col dottor Gianfranco Filippelli, direttore della locale Unità operativa di Oncologia, che ha confermato: «Da noi, per il momento, funziona tutto a dovere, anche perché abbiamo adottato sin da subito una protezionistica serrata per contrastare l’eventuale diffusione del virus. In particolare nel mio reparto, dove si trovano pazienti molto a rischio e dove è stata sospesa ogni attività ambulatoriale non urgente. Tutt’attorno, però, la situazione è drammatica. Si pensi al vicino comune di San Lucido, che è stato completamente isolato perché rappresenta un grosso focolaio. Io stesso, per sicurezza, ho dovuto mettere in quarantena due infermieri provenienti da quella località». Un po’ ovunque si lamenta la carenza dei dispositivi di protezione individuale
. Anche sotto questo aspetto la situazione, a Paola, non è così grave: «La carenza di dpi è innegabile, ma riusciamo a farvi fronte, soprattutto per quanto riguarda l’uso dei vari tipi di mascherine. In Oncologia, poi, la protezionistica si sviluppa su un doppio fronte, perché manipoliamo farmaci antitumorali e non possiamo correre alcun rischio». A proposito di protezionistica, Filippelli tiene a rimarcare quanto sia delicata la posizione degli infermieri: «Loro sono privilegiati in fatto di protezioni, perché più di chiunque altro, medici compresi, sono a stretto contatto con i pazienti. Ed è giusto sottolineare il ruolo fondamentale che svolgono non solo durante questo periodo di emergenza, ma sempre. Oggi tutti li elogiano per gli enormi sacrifici a cui si sottopongono. Mi auguro che sarà così anche quando questo brutto momento sarà alle spalle. Gli infermieri non sono semplici comprimari, bensì grandi protagonisti della sanità, e andrebbero maggiormente valorizzati. Cosa che io ho sempre cercato di fare». Chiusura dedicata alle solite raccomandazioni in fatto di sicurezza, che soprattutto gli operatori sanitari non si stancano mai di ripetere. Filippelli non è da meno: «Mantenete le distanze, uscite per fare la spesa non più di una volta a settimana e, se volete dedicarvi ad attività ginniche, esercitatevi tra le mura di casa. Serve un maggiore sforzo da parte di tutti, un comportamento ancora più responsabile. Anche nell’accesso agli ospedali, da limitare ai casi di estrema urgenza, per non intasare i pronto soccorso e consentire a chi ne ha bisogno di seguire i percorsi dedicati al Covid-19». Redazione Nurse Times Segui l’evoluzione dell’epidemia in tempo reale  
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