Medici

Coronavirus, addio al dottor Luciano Bellan. Il figlio: “Scriveva ricette anche nel suo ultimo giorno di vita”

Il medico di base, 65 anni, era molto conosciuto a Vercelli. Il commosso ricordo della moglie e dei colleghi.

La settimana scorsa il coronavirus si è portato via Luciano Bellan, 65 anni, il primo medico di base deceduto a causa della pandemia nella provincia di Vercelli. “Aveva il casco per l’ossigeno in testa e ancora mi dava indicazioni per i suoi pazienti – ha raccontato il figlio Mattia, anche lui medico –. Scriveva ricette anche nel suo ultimo giorno di vita”.

Advertisements


SCARICA LA TUA TESI


Bellan era molto conosciuto. Operava in uno studio di Vercelli insieme alla moglie Marina Mauri e seguiva 1.600 pazienti, tra cui alcuni ospiti di una casa di riposo, dove si è verificato un focolaio di Covid-19. “Non ha potuto stabilire con esattezza dove si fosse ammalato, perché il virus ormai è ovunque intorno a noi”, ha spiegato il figlio.

Dopo le cure ricevute in Terapia intensiva per diverse settimane, il suo quadro clinico era migliorato, tanto che stato dimesso per continuare la terapia a casa con il casco dell’ossigeno. Il 20 novembre avrebbe dovuto effettuare il tampone di controllo, “ma il Covid è una malattia debilitante”, ha detto ancora Mattia, aggiungendo che nell’ultimo giorno di vita il padre non riusciva ad alzarsi dal divano e neppure a parlare.

In un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa, Mattia ha dichiarato che suo padre non aveva alcuna intenzione di andare in pensione, perché amava la propria professione: “Non dico che fosse un eroe, nessuno lo è, ma metteva i propri pazienti al di sopra di ogni cosa, anche della propria salute”.

In una lettera inviata a una tivù locale la moglie Marina lo ha invece ricordato così: “Luciano era un medico che, con estrema dedizione e competenza, ha esercitato la propria professione, lasciando segni indelebili di sé. Un uomo che mi lascia tre figli meravigliosi, due nipotini che ha amato intensamente e innumerevoli bei ricordi, che ai miei occhi lo rendono un marito eccellente. E tutto ciò nessuno me lo può togliere”.

Anche Gianni Scarrone, segretario generale dei medici di famiglia, ha ricordato con affetto il collega: “È morto un amico, un medico che faceva il suo lavoro”. E lo stesso ha fatto Roberta Petrino, primaria del Pronto soccorso dell’ospedale Sant’Andrea, anche lei affetta da Covid-19 fino a qualche tempo fa: “Il maledetto virus si è portato via un collega, un amico, un padre, un giovane nonno”.

Redazione Nurse Times

Redazione Nurse Times

Leave a Comment
Share
Published by
Redazione Nurse Times

Recent Posts

Emergenza sanitaria: boom di medici e infermieri stranieri, nuove regole in arrivo

L'Italia si trova di fronte a un'emergenza sanitaria senza precedenti, con una crescente carenza di…

19/04/2024

Cardiopatia aritmogena, una nuova speranza di cura arriva dalla terapia genica

Nel corso di un incontro che si è tenuto presso l’IRCCS Maugeri di Pavia è…

19/04/2024

Nuovo test urine rivoluzionario per la diagnosi di tumore alla prostata: più preciso del PSA

Un nuovo studio pubblicato su JAMA Oncology rivela l'efficacia di un innovativo test urinario nel…

19/04/2024

Tumore al seno, parte in Italia il primo studio al mondo sugli effetti della restrizione calorica

Il potere terapeutico del digiuno contro il cancro. Parte in Italia "il primo studio al…

19/04/2024

Emergenza Infermieristica: FIALS presenta proposte al Ministro della Salute

Roma, 19 aprile 2024 – LA FIALS ha rivolto un appello urgente al Ministro della…

19/04/2024

Colesterolo, i batteri del genere Oscillibacter possono ridurlo

Uno studio coordinato da Chenhao Li, del Broad Institute del MIT di Boston e pubblicato…

19/04/2024