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Condilomi: sintomi, cause, diagnosi, terapia, prevenzione e complicazioni

I condilomi sono delle piccole escrescenze benigne che compaiono prevalentemente a livello degli organi genitali esterni, intorno all’ano, nella bocca e nella gola (oro-faringe).

Sono causati da alcuni tipi di virus del papilloma umano (HPV del tipo 6, 11 o altri) e costituiscono la malattia a trasmissione sessuale maggiormente riscontrata sul territorio italiano, soprattutto nelle persone di sesso maschile di età compresa tra i 15 e i 40 anni.

I condilomi sono estremamente contagiosi e la trasmissione avviene generalmente per via sessuale nel corso dei rapporti penetrativi, oro-genitali, oro-anali o in seguito al semplice contatto tra le mucose o la pelle dell’area ano-genitale.

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Generalmente non provocano disturbi ma tendono ad aumentare di numero e ad estendersi nelle aree circostanti, e per questo motivo vanno eliminati rapidamente.

I condilomi, di solito, non determinano serie conseguenze per la salute, ma tendono a ritornare nel tempo e, in casi meno comuni, sono causati da tipi di HPV potenzialmente in grado di provocare tumori maligni.

Per queste ragioni è importante che siano adeguatamente prevenuti mediante la vaccinazione anti-HPV e la protezione dei rapporti sessuali.

Sintomi

I condilomi si presentano come piccole escrescenze rosacee o brunastre di forma allungata, singole o multiple, che compaiono sulla pelle o sulla mucosa degli organi genitali (pene e scroto nell’uomo, grandi, piccole labbra e vagina nella donna), nella regione intorno all’ano e raramente nella bocca e nella gola (oro-faringe).

Di solito non provocano disturbi e possono manifestarsi a distanza di settimane e talvolta mesi dal contagio virale. Se non curati, i condilomi possono persistere a lungo aumentando di numero ed estendendosi nelle sedi circostanti.

I condilomi non determinano, in genere, danni rilevanti agli organi coinvolti ma possono ripresentarsi anche a distanza di mesi, o anni, dalla loro eliminazione, rendendo necessari nuovi interventi per rimuoverli.

Cause

Il virus responsabile della comparsa dei condilomi (HPV) si acquisisce prevalentemente per contatto diretto con la cute o con le mucose delle persone che hanno una lesione attiva ed evidente. I condilomi possono pertanto svilupparsi a seguito di rapporti sessuali non protetti di tipo vaginale, anale, oro-genitale ed oro-anale.

La comparsa dei condilomi avviene di solito a distanza di qualche settimana e in alcuni casi anche di qualche mese dal rapporto.

In presenza di condilomi il virus può estendersi nelle aree circostanti anche nel corso di pratiche di igiene intima.

Poiché l’HPV tende a rimanere annidato nella sede in cui è avvenuto il contagio, i condilomi possono riformarsi a distanza di mesi/anni dalla loro eventuale rimozione.

Una donna in gravidanza può teoricamente trasmettere il virus al proprio bambino durante il parto naturale o il parto cesareo.

Diagnosi

L’accertamento (diagnosi) dei condilomi avviene, in genere, mediante la loro osservazione diretta durante una visita medica specialistica. Non sono richieste indagini di laboratorio strumentali, a meno che siano presenti in aree non facilmente osservabili dall’esterno come, ad esempio, nel canale cervico-vaginale, nella faringe o nella laringe.

In questi casi è necessario l’utilizzo, rispettivamente, della colposcopia o della laringoscopia.

Nei casi in cui le lesioni non abbiano la forma caratteristica e facciano sospettare la presenza di un tumore, potrebbe essere necessario effettuare una biopsia, o il raschiamento, per accertare, mediante tecniche cosiddette di amplificazione genetica, la presenza del virus, caratterizzarne la tipologia ed escludere alterazioni tumorali del tessuto.

Terapia

Il tipo di cura dei condilomi dipende dal loro numero ed dalla loro localizzazione.

Le forme esterne possono essere rimosse mediante crioterapia (bruciatura con azoto liquido freddo), laser-terapia, diatermocoagulazione (bruciatura con calore), asportazione chirurgica o mediante l’applicazione locale di farmaci con funzione immunomodulante (imiquimod, interferone) o citotossica (podofillina).

I condilomi in aree non esterne (vagina, oro-faringe) possono richiedere la rimozione mediante chirurgia locale sotto guida strumentale (colposcopio, laringoscopio).

Per essere risolutiva la cura deve eliminare completamente il virus allo scopo di evitare che i condilomi ricompaiano nei mesi successivi. In ogni caso, anche se le lesioni sono completamente rimosse, il virus può rimanere annidato nel tessuto senza causare disturbi e portare nel tempo (mesi, anni) alla ricomparsa dei condilomi.

Prevenzione

L’infezione con i tipi di HPV associati alla comparsa di condilomi si può prevenire utilizzando il profilattico maschile o femminile e il dental dam (membrana in lattice, un “preservativo” per praticare sesso orale) durante i rapporti sessuali.

La protezione riguarda tuttavia solo le aree cutanee o mucose ricoperte da tali barriere poiché la cute dello scroto e la regione intorno all’ano possono essere sede di contagio.

Sono oggi disponibili diversi vaccini contro l’HPV: tetra-valente (tipi 6, 11, 16 e 18) e nona-valente di ultima generazione (tipi 6, 11, 16, 18, 31, 33, 45, 52 e 58), in grado di prevenire l’infezione con i tipi di HPV maggiormente associati all’insorgenza di condilomi e tumori.

La vaccinazione preventiva, consigliata sin dal 2008 per le ragazze al dodicesimo anno di età, principalmente per proteggerle dal tumore al collo dell’utero (carcinoma cervicale), è oggi raccomandata ai ragazzi di entrambi i sessi per la prevenzione dei condilomi e dei tumori maligni a carico dell’apparato urogenitale, dell’ano e dell’oro-faringe.

È, inoltre, raccomandato alle donne, a partire dai 25 anni di età, di effettuare il pap test che consente di analizzare le cellule prelevate con una spatolina dal collo dell’utero e di individuare, se presente, l’HPV.

Analogamente negli uomini, la presenza di lesioni sospette a livello dei genitali esterni o della regione anale richiede una visita medica specialistica per l’accertamento adeguato.

Complicazioni

I condilomi genitali, non adeguatamente eliminati o curati, possono permanere per lungo tempo o aumentare di numero e di dimensione, creando disturbi rilevanti alla funzione sessuale, a quella urinaria ed alla defecazione.

La presenza di condilomi si associa, inoltre, con un’aumentata possibilità di contrarre altre infezioni a trasmissione sessuale.

Un’incompleta rimozione delle lesioni può facilitare, a distanza di mesi o anni, la ricomparsa dei condilomi (recidiva) in seguito alla permanenza del virus in forma latente.

I condilomi sono determinati generalmente da tipi virali a basso grado di malignità, ma alcuni tipi virali (tipi 16, 18, altri) possono causare nel tempo la comparsa di carcinoma maligno a carico del collo dell’utero (cervice uterina), del pene, dell’ano e dell’oro-faringe.

I condilomi a livello genitale, anale od oro-faringeo, non causano disturbi rilevanti, ma possono limitare la funzione sessuale ed urinaria, permanere per lungo tempo aumentando di numero ed estendendosi nelle aree circostanti e ripresentarsi a distanza di mesi/anni.

La presenza di condilomi determina spesso un disagio a livello psicologico e aumenta il rischio di infezioni a trasmissione sessuale oltre che la possibilità di contagio per il/la partner sessuale.

Per tali ragioni, in caso di comparsa di condilomi, è essenziale fare riferimento ad un medico specialista per un’efficace cura ed eliminazione delle lesioni.

Anche gli/le eventuali partner sessuali devono essere sottoposti/e ad un’approfondita visita medica specialistica.

Poiché i condilomi possono tornare a distanza di mesi o anni, è necessario, nel periodo successivo alla loro rimozione, usare il profilattico (maschile o femminile) o il dental dam durante i rapporti sessuali ed effettuare regolari controlli medici.

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