“II soglio”. Così Gabriella Carnio, componente della commissione d’esame, chiamava il punteggio minimo da assegnare ai favoriti nel maxi-concorso per infermieri. Cioè al concorso che, secondo la ricostruzione dell’accusa, è stato manipolato dagli indagati nell’inchiesta sulla sanità umbra, i quali hanno fatto piazzare in posizioni buone solo i candidati raccomandati da alcuni politici. In particolare, secondo i pm Paolo Abbritti e Mario Formisano, sarebbe arrivata una lista dell’assessore regionale alla Salute, Luca Barberini, che il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, Emilio Duca, aveva consegnato alla stessa Carnio, attualmente sospesa dalla sua funzione.
“I concorrenti di quella lista che ti avevo dato… Luca… soprattutto quei 19 per il loro test, hanno fatto tutti più o meno bene?”
, chiedeva l’ex dg alla dirigente. “Sì, li aiutiamo, facciamo i salti mortali”, assicurava lei, aggiungendo: “Sappiamo che quella lista lì… l’emo (li abbiamo, ndr) tirati su, è questo il concetto”. Quindi Duca chiedeva ancora: “Voi quanti punti c’avete? Da 14 a 20, no?”. Risposta della Carnio: “Li potemo passa’ (li possiamo passare, ndr) su a 18, 19, 20… Questo è il soglio”. E ancora Duca: “Boccia’, non bocciate nessuno di lì… Non serve a un cazzo e non so cosa si meritano questi, però… Mamma mia, Signore, va bene, io… non ti preoccupare, ci mancherebbe altro”.Redazione Nurse Times
Fonte: Corriere dell’Umbria
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