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Concorso infermieri Puglia, i vincitori: “Perché non si assume? Vogliamo tornare a casa”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un gruppo di professionisti che chiede risposte celeri alla Regione.

Con questa lettera noi infermieri vorremmo sensibilizzare l’opinione pubblica sulla nostra situazione dopo il superamento delle prove del concorso CPS infermieri in Puglia.

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Tutto è cominciato con un bando indetto nel 2019 per 566 infermieri. Causa Covid, le prove scritte, che erano previste per settembre 2020, sono state spostate a febbraio 2021, nonostante le altre Regioni abbiano continuato le procedure concorsuali, rispettando le norme anti-Covid. Abbiamo dovuto attendere settembre e ottobre 2021 per l’espletamento delle prove orali, dopo le quali tutti noi abbiamo iniziato a sperare di poter tornare a lavorare nella nostra terra, in virtù della grande carenza di personale che attanaglia da sempre la nostra regione (i dati, dopo l’ultima riunione delle O.O.S.S. svoltasi lo scorso 3 marzo, parlano di un fabbisogno necessario di 6.666 infermieri).

A gennaio 2022, dopo mesi di attesa, ecco finalmente la graduatoria finale di 4.200 persone, di cui:
– Circa la metà già lavora a tempo determinato in Puglia e spera nell’assunzione a tempo indeterminato tramite la graduatoria.
– L’altra metà è costituita da infermieri che vogliono essere stabilizzati in altre regioni, infermieri che lavorano fuori regione e vorrebbero tornare in Puglia, nella loro terra, nonostante le tante difficoltà. Il governatore Emiliano si è esposto in prima persona nel gruppo Telegram di noi concorsisti per assicurarci che tutta la graduatoria sarebbe stata esaurita e avrebbe avuto la precedenza (insieme ai vincitori del concorso di mobilità) sulle stabilizzazioni, così come prevede la legge.

Una volta uscita la graduatoria, solo alcuni dei 566 vincitori hanno ricevuto una prima Pec, in cui si era convocati per la visita preassuntiva di idoneità. A oggi siamo ancora al punto che solo una piccola parte dei vincitori ha già fatto la visita di idoneità, senza però aver ricevuto più notizie. C’è inoltre un’altra piccola fetta di vincitori che ha ricevuto una Pec che invitava a revocare le dimissioni rassegnate alle aziende di partenza poichè l’Asl Bari, che ha indetto il concorso, ha deliberato di arrestare momentaneamente le assunzioni per riflettere e capire con quale ordine procedere. Eppure è risaputo dal 2019 che i numeri da gestire sarebbero stati questi, e ancora nessuno sa dirci come mai non si procede con le assunzioni, a due mesi dall’uscita della graduatoria finale.

Siamo stati chiamati “eroi”, abbiamo lavorato da nord a sud tutti quanti con turni massacranti per salvare vite e rischiando la nostra. Ora vogliamo solo tornare a casa, dopo aver superato ben tre prove di un concorso che non veniva espletato dal 2016, al contrario delle regioni settentrionali dove escono più bandi di concorso ogni anno. Siamo noi, col nostro sudore, che abbiamo garantito l’assistenza ai malati, non chi siede sulle poltrone e decide le nostre sorti.

Non vogliamo essere pedine manipolate dagli interessi sindacali e dalla Regione, che al momento, dopo il blocco, tace. Vogliamo risposte concrete e avere la precedenza sulle stabilizzazioni. E’ risaputo che c’è grande carenza di infermieri. Ebbene, noi siamo pronti a entrare in campo e a prestare la nostra professionalità alle aziende pugliesi. Non capiamo perché si stia aspettando ancora a procedere con le assunzioni dei vincitori di concorso e mobilità prima di tutto, e poi anche degli idonei.

Redazione Nurse Times

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