La storia dell’infermiere militare in Italia risale al 16 settembre 1848, quando nel Servizio di Sanità del Regno di Sardegna fu istituita la prima Compagnia di infermieri militari. Questi professionisti venivano impiegati principalmente negli Ospedali Militari. Nel 1866, durante l’evoluzione di questa figura, nacquero le “squadriglie di soccorso,” dalle quali trasse origine il Corpo Militare della Croce Rossa. Queste prime formazioni furono assoggettate alla disciplina militare, adottando uniformi e gerarchie di grado simili a quelle dell’Esercito Italiano.
L’infermiere militare è un professionista sanitario responsabile dell’assistenza infermieristica all’interno delle forze armate. Questi infermieri rispondono al Codice dell’ordinamento Militare, come definito nei decreti legislativi del 15 marzo 2010 n. 66 e del 24 febbraio 2012. La loro importanza è cruciale nella prevenzione e nell’assistenza sanitaria per i contingenti militari in Italia e all’estero, durante le attività addestrative e in situazioni di calamità naturali.
Attualmente, in Italia, ci sono due modi principali per diventare un infermiere militare. Il primo coinvolge la carriera all’interno di una forza armata tramite reclutamento, con due percorsi distinti: nomina diretta a maresciallo di Sanità (attraverso un concorso pubblico) o attingendo agli Allievi marescialli di Sanità dopo il primo anno della Scuola Sottufficiali dell’Esercito di Viterbo, previo conseguimento della laurea presso la Scuola Militare di Sanità. La seconda opzione è l’arruolamento volontario nei Corpi Ausiliari delle Forze Armate.
Possono concorrere i cittadini italiani ambosessi entro i 32 anni di età e che soddisfino i requisiti richiesti dai concorsi pubblici. Le prove del concorso si articolano nelle seguenti fasi:
L’infermiere militare, nei Corpi Ausiliari, mantiene il proprio lavoro “civile” ma può ottenere lo status militare a tutti gli effetti quando richiamato in servizio, su base volontaria.
Questi infermieri sono essenziali per svolgere attività addestrative e di supporto alle forze armate italiane, tra cui Esercito, Marina Militare, Aeronautica Militare e Arma dei Carabinieri. Le loro responsabilità vanno dalla fornitura di supporto sanitario durante le attività di addestramento sul campo di tiro, alle attività addestrative via mare o via aria.
L’infermiere del Corpo Militare può anche operare in situazioni di emergenza nazionale ed internazionale, in ospedali da campo, presidi medici avanzati, nuclei sanitari e logistici mobili e nuclei di decontaminazione NBCR. Questi impieghi operativi possono verificarsi sia in Italia che all’estero, come dimostrato dalla partecipazione del Corpo Militare CRI alla missione Resolute Support Mission, fornendo infermieri per il contingente militare italiano di stanza ad Herat.
Gli stipendi variano in base al grado e all’anzianità di servizio. Vediamo nello specifico la retribuzione media lorda annua per un Maresciallo a seconda del grado raggiunto, come indicato dall’ultima tabella degli stipendi dell’Esercito (lordi).
Sulla retribuzione di un militare incidono diverse voci, una su tutte è quella legata al lavoro straordinario, per il quale i compensi sono stati adeguati dal rinnovo contrattuale.
Le altre voci che hanno peso sullo stipendio sono quelle relative all’assegno di funzione o alla produttività legata al FESI (Fondo per l’Efficienza dei Servizi Istituzionali).
A decorrere dal 1° gennaio 2021, le misure orarie del compenso per il lavoro straordinario sono rideterminate sulla base degli importi riportati di seguito. Al Capitano che presta servizio straordinario in un giorno feriale spetteranno 16,11€; mentre al Primo Caporal Maggiore 11,28€.
Per il servizio notturno o festivo, il 1° Caporal maggiore avrà riconosciuti 12,76€ di straordinario giornaliero che diventeranno 14,72€ se il lavoro è svolto per un notturno e festivo.
Inoltre, se il personale è chiamato a prestare servizio nel giorno di riposo settimanale o nel festivo infrasettimanale, percepirà 12,00€ per la sola prestazione di lavoro giornaliero.
Al personale a cui è richiesta la disponibilità per l’impiego in assetto di plotone è corrisposta, invece, un’indennità operativa giornaliera di 8,00€.
A queste si aggiungono anche:
Ma non finisce qui. I vantaggi economici di una carriera nell’Esercito potrebbero essere molteplici. Oltre agli aumenti di retribuzione dovuti agli avanzamenti di grado, infatti, chi appartiene alle Forze Armate può beneficiare di sovvenzioni, contributi e sussidi specifici (VEDI).
Negli Stati Uniti, come in Canada e in Australia, gli infermieri sono sempre inquadrati come ufficiali ed inseriti nei Servizi Sanitari d’Arma. Anche in questi Paesi la loro carriera si sviluppa nei rami della clinica, della formazione e del management, con possibilità di proseguire il loro sviluppo professionale con borse di studio promosse dalle rispettive forze armate.
Redazione NurseTimes
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Fonti
https://www.forzeitaliane.it
https://www.esercito.difesa.it
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