Città Sant’Angelo, incendio a Villa Serena: si segue la pista dolosa

Carabinieri e vigili del fuoco del Niat al lavoro per ricostruire le cause della morte di due pazienti.

Controlli, verifiche e sopralluoghi, per tutta la giornata di ieri, da parte dei vigili del fuoco e dei carabinieri a Villa Serena (Città Sant’Angelo) per fare chiarezza sull’incendio, scoppiato lunedì sera, poco dopo le 21, in un padiglione della casa di cura in cui sono ospitati i pazienti psichiatrici più gravi. In un attimo, l’inferno. Un inferno che è costato la vita a due di quei pazienti: Americo Parlante, 63enne di Roccamontepiano, e Domenico Di Carlo, 51 anni di Vasto, figlio dell’ex primario del laboratorio analisi dell’ospedale cittadino.

Entrambi avevano, fra le altre cose, problemi di deambulazione. Una terza persona, che era in camera con loro, è riuscita invece a salvarsi dal rogo grazie all’intervento tempestivo di un’infermiera. Completamente divorata dalle fiamme la stanza in cui si trovavano, il che rende ancora più complicate le indagini disposte dalla Procura. Ieri mattina, sul posto, sono tornati i carabinieri della compagnia di Montesilvano, diretti dal capitano Luca La Verghetta, e i vigili del fuoco del comando provinciale, coordinati da Vincenzo Palano, alla ricerca di elementi utili.

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La parte del reparto interessata dall’incendio, la camera della tragedia e una porzione di corridoio, sono sotto sequestro. Ma sino ad ora non pare sia stato trovato nulla, nessun innesco. Nel pomeriggio, su richiesta del comandante Palano, a Villa Serena sono arrivati dall’Aquila anche i vigili del nucleo investigativo anticendio (Niat). Scartata subito, comunque, l’ipotesi del corto circuito. Gli investigatori tendono a propendere per la pista dolosa.

Dal modo in cui sono stati trovati i due corpi e dalle condizioni di uno dei due, completamente carbonizzato, si pensa che a innescare le fiamme, volontariamente o involontariamente, sia stato proprio uno dei pazienti deceduti. Dal suo letto, l’incendio si sarebbe propagato in un attimo a quello vicino, distruggendo tutto. Solo grazie all’intervento tempestivo dei vigili, intervenuti in soli sette minuti, si è evitato che il fuoco si propagasse con conseguenze gravissime alle stanze e agli ambienti frequentati dagli altri degenti, immediatamente evacuati grazie anche alla collaborazione degli infermieri e dei medici in servizio, che senza generare panico li hanno trasportati al piano terra. Le indagini puntano a capire come sia finito del materiale infiammabile dentro il reparto, chi ce l’abbia portato e, soprattutto, come mai nessuno se ne sia accorto.

Sempre ieri mattina, i carabinieri hanno provato ad ascoltare il paziente scampato al rogo, unico testimone oculare, che però non è stato in grado di riferire nulla. Sentita invece la titolare della clinica, Concetta Petruzzi. Ha detto che quella dove si è consumata la tragedia è una struttura protetta, in cui opera personale preparato a gestire in tutto e per tutto quei pazienti, i quali vengono continuamente controllati. Fra l’altro, proprio per le loro condizioni, i pazienti escono raramente dal reparto.

In una nota diffusa nel pomeriggio, la casa di cura, oltre a esprimere cordoglio alle famiglie delle vittime, si è detta a completa disposizione degli inquirenti “ai fini della ricostruzione dell’esatta dinamica dei fatti”. Nella nota si legge inoltre: “Abbiamo esposto in dettaglio ai responsabili delle indagini il funzionamento del sistema di sicurezza, attivatosi anche in questa occasione nei tempi previsti. Personale esperto e qualificato è intervenuto non appena è scattato l’allarme, limitando l’incendio ad una singola stanza”.

A volere vederci chiaro, in questa vicenda, è anche la Regione. L’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, che ieri mattina si è recata a Villa Serena, ha disposto infatti l’attivazione del servizio ispettivo. Nella struttura saranno inviati funzionari regionali per acquisire ogni elemento utile a verificare il rispetto delle prescrizioni amministrative e di sicurezza. Una dettagliata relazione sull’episodio è stata richiesta anche alla Asl. Fra i primi a esprimere vicinanza ai familiari delle vittime, il governatore Marco Marsilio.

Redazione Nurse Times

Fonte: Il Messaggero

 

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