Chirurgia robotica, nasce la piattaforma unica Sant’Orsola-Gemelli

Urologia, ginecologia, chirurgia generale e dei trapianti, otorinolaringoiatria, chirurgia toracica le discipline a oggi coinvolte.

Circa 2mila interventi all’anno di alta chirurgia robotica, quattro robot già attivi a supporto di cinque specialità, oltre 6 milioni di euro di investimenti previsti per nuove apparecchiature. Nasce la piattaforma chirurgica robotica condivisa tra Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e Policlinico di Sant’Orsola IRCCS. Urologia, ginecologia, chirurgia generale e dei trapianti, otorinolaringoiatria, chirurgia toracica le discipline a oggi coinvolte.

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A 20 anni dalla sua introduzione la chirurgia robotica ha fatto passi da gigante e sono sempre di più le aziende sanitarie che vi si indirizzano. La chirurgia robotica consente, se utilizzata correttamente, di ridurre significativamente la necessità di interventi chirurgici di revisione, garantisce tassi di infezione inferiori, minore invasività, maggiore precisione e durata ridotta del ricovero. Tuttavia le esperienze sono molto parcellizzate sul territorio nazionale e legate alla sensibilità di singoli chirurghi. È nata così l’esigenza di sviluppare criteri di utilizzo condivisi, individuando modelli innovativi di gestione applicabili a qualsiasi azienda sanitaria interessata a costruire un progetto strutturato.

La piattaforma unica per la chirurgia robotica è stata presentata oggi da Raffaele Donini, assessore alla Sanità della Regione Emilia Romagna, Marco Elefanti, direttore generale Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, Chiara Gibertoni, direttore generale del Policlinico Sant’Orsola IRCCS, Livio Presutti, direttore della Otorinolaringoiatria del Sant’Orsola e coordinatore clinico del progetto, Marco Raffaelli, direttore Chirurgia endocrina e metabolica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e coordinatore scientifico del progetto, Giovanni Arcuri, direttore tecnico e Innovazione tecnologia sanitaria Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, Paride Lambertini, direttore Servizio Ingegneria clinica Sant’Orsola.

“Due eccellenze in ambito sanitario che già collaboravano su diversi progetti – dichiara Chiara Gibertoni, dg del Sant’Orsola – hanno sentito l’esigenza di formalizzare la loro unione di intenti dando vita a un inedito asse Bologna-Roma che si propone come punto di riferimento internazionale per la chirurgia robotica anche alla luce del fatto che sul mercato verranno presto immesse nuove tecnologie a supporto dell’attività chirurgica, ed è quindi fondamentale dotarsi di strumenti adeguati a guidarne l’immissione in modo corretto con strategie di introduzione basate su evidenze e su percorsi formativi codificati”

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“La chirurgia robotica rappresenta un’evoluzione che, specie con l’ingresso di nuovi sistemi tecnologici sul mercato, va governata e resa sostenibile, affinché rappresenti una effettiva risorsa per il nostro sistema sanitario – afferma il DG del Gemelli, Marco Elefanti –. Il progetto di collaborazione fra due realtà ospedaliere Italiane di riferimento ha tre scopi principali: creare evidenze scientifiche solide sull’utilizzo di queste tecnologie, indagare gli aspetti organizzativi ed economici, offrire una piattaforma formativa innovativa per le nuove generazioni di chirurghi. Inoltre, grazie alla collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), contribuiremo all’individuazione di soluzioni tecniche che rendano la piattaforma sempre più performante. Questo approccio e questa sinergia rappresentano concretamente la via migliore per coniugare offerta sanitaria di eccellenza e sostenibilità economica”.

Concretamente i due IRCCS:

  • condividono le infrastrutture ad alto impatto tecnologico trasmettendo l’uno all’altro le proprie competenze. Chirurghi del Sant’Orsola opereranno al Gemelli e viceversa;
  • condividono le piattaforme di addestramento, il Gemelli mette a disposizione il Training Center dove effettuare le simulazioni chirurgiche e il Sant’Orsola il Cadaver Lab dell’Università degli Studi di Bologna;
  • promuovono la pubblicazione di best practices, linee guida, modelli organizzativi e indicatori di performance;
  • sviluppano nuove competenze specifiche in ambito chirurgico e interventistico;
  • partecipano allo sviluppo di nuove tecnologie applicate alla robotica in collaborazione con l’IIT Istituto Italiano di Tecnologia, con la registrazione dei relativi brevetti;
  • realizzano programmi di ricerca di rete.

Redazione Nurse Times

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