Non si può far fronte alla carenza di infermieri ‘sostituendolo’ con OSS

Non si possono sostituire gli infermieri con gli oss, giustificando la decisione con l’emergenza. OSS e infermieri hanno competenze diverse, che devono integrarsi nei percorsi di cura. Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, rispondendo ad un’interpellanza di Italia Viva alla Camera in merito alla recente delibera della Regione Veneto che ha aperto ad alcune funzioni cliniche in capo agli Oss scatenando le proteste degli infermieri, ha parlato chiaramente del “rischio di sovrapposizione delle competenze“.

Sileri ha evidenziato che “sulla base delle valutazioni svolte e in considerazione del nuovo quadro di attività prestate, è evidente che è necessario, fin da subito, un confronto con le regioni e con le federazioni nazionali degli ordini delle professioni infermieristiche e delle associazioni di categoria per verificare – e credo che sia arrivato il tempo – l’opportunità di una revisione dell’accordo siglato nel 2003 sulle competenze dell’operatore sanitario specializzato”.

Advertisements


SCARICA LA TUA TESI


“Non si può far fronte alla carenza di personale infermieristico nelle RSA ‘sostituendolo’ con OSS specializzati, giustificando questa scelta con l’emergenza in corso”, ha dichiarato anche il consigliere regionale della Puglia, del M5S Marco Galante.

“A confermare la posizione che ho più volte sostenuto sia in Consiglio che in Commissione sono arrivate oggi le parole del Sottosegretario Sileri rispondendo a un’interpellanza su una delibera adottata dalla Regione Veneto sul percorso di formazione complementare degli OSS

. Il Sottosegretario ha chiaramente detto che non si possono estendere i limiti degli OSS oltre quelli previsti e non si possono sovrapporre la figura dell’OSS e quella dell’infermiere. Anche in Puglia l’OPI regionale ha espresso le stesse preoccupazioni ed espresso la richiesta di un’audizione in III Commissione, di cui mi farò portatore con il presidente Vizzino. Capiamo la necessità di arginare il cosiddetto ‘esodo’ degli infermieri dal privato al pubblico, anche solo per contratti di pochi mesi, ma serve salvaguardare sia gli operatori sanitari che i pazienti. OSS e infermieri hanno competenze diverse, che devono integrarsi nei percorsi di cura per garantire la migliore assistenza e non si può chiedere agli OSS specializzati di farsi carico di maggiori responsabilità a fronte di trattamenti economici inadeguati, e aggravando ulteriormente il carico di lavoro sugli infermieri rimasti, che a quel punto sarebbero costretti ad andarsene”.
Cristiana Toscano

Leave a Comment
Share
Published by
Cristiana Toscano

Recent Posts

Sonno REM e melatonina: scoperto il ruolo cruciale del recettore MT1

La ricerca dal titolo “Selective Enhancement of REM Sleep in Male Rats through Activation of…

29/07/2024

Dengue, il vaccino funziona: lo conferma uno studio

Il vaccino contro la dengue ha un’efficacia superiore al 50% nel ridurre i casi di…

29/07/2024

Lutto alla Federico II di Napoli, se ne va il professor Luigi Califano: un ricordo personale

Ho appreso nelle scorse ore di un lutto che ha colpito il mondo accademico napoletano.…

29/07/2024

Assistenza transculturale (cultural care): best practices e criticità

L’assistenza transculturale o cultural care fonda le proprie radici nella consapevolezza che esiste una problematica…

29/07/2024

Ospedale Moriggia-Pelascini di Gravedona e Uniti (Como): concorso per 30 posti da infermiere

Italia Hospital s.p.a. Ospedale Generale di zona Moriggia - Pelascini - Gravedona e Uniti (Como)…

29/07/2024

Operatore socio-sanitario tra i lavori usuranti: tra illusione, realtà e speranza. Le riflessioni di Migep, Stati Generali Oss e SHC

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Antonio Squarcella (SHC OSS), Angelo Minghetti…

29/07/2024