La virtual reality consente di “navigare” in ambientazioni fotorealistiche che rappresentano il cuore del bambino
Le cardiopatie congenite sono tra le forme di anomalia congenita più variegate e complesse, e parte della loro complessità si manifesta con l’ampio spettro di variabilità anatomica e fisiopatologica. L’integrazione sistematica di modelli 3D nella pratica di tutti i giorni sta diventando per la Cardiochirurgia pediatrica di Padova una pratica standard e sta contribuendo a cambiare l’approccio al trattamento delle malattie cardiache congenite dei bambini, offrendo un trattamento altamente personalizzato e “customizzato” sul paziente. L’equipe che si occupa di realtà virtuale è diretta dal professor Vladimiro Vida, direttore della Cardiochirurgia pediatrica, e dai dottori Fabio Scattolin e Francesco Bertelli, nonché dal professor Massimo Padalino.
La realtà virtuale (virtual reality) è la possibilità di navigare in ambientazioni fotorealistiche in tempo reale, interagendo con tutti i sensi con degli oggetti presenti in esse, che in questo caso sono i cuori dei nostri pazienti, simulando la realtà effettiva. Questa modalità offre capacità uniche di interazione e manipolazione interattiva di rappresentazioni ad alta risoluzione di dati di imaging specifici del paziente, come supplemento alle tradizionali visualizzazioni 2D e ai modelli di cuore stampati in 3D.
Quando si stampa un modello anatomico utilizzando tecniche di stampa 3D è possibile aprire il modello una sola volta. Nella realtà virtuale, invece, puoi ruotarlo, ingrandirlo, sezionarlo più e più volte su piani infiniti, tagliarlo e rimetterlo insieme, ritagliarlo di nuovo in un posto diverso e ingrandirlo con un semplice gesto intuitivo della mano, interagirci in modi infiniti e letteralmente puoi ‘navigare’ dentro il cuore di un paziente.
Le potenzialità di questa tecnologia innovativa sono molteplici e sono tutte finalizzate a un miglioramento della qualità del trattamento offerto ai pazienti affetti da cardiopatie congenite, che includono:
L’Azienda Ospedale/Università di Padova ha a disposizione tecnologie innovative che, partendo da diversi tipi di imaging cardiaci tradizionali, quali tomografia assiale computerizzata (TAC), risonanza magnetica nucleare (RMN) ed ecografia fetale, ha la possibilità di giungere alla ricostruzione tridimensionale dell’organo cardiaco affetto da malformazioni congenite semplici e complesse. Queste ricostruzioni virtuali possono essere stampate tridimensionalmente mediante l’utilizzo di una stampante 3D con l’obiettivo di ottenere una riproduzione dell’organo cardiaco quanto più fedele all’organo reale del paziente.
I modelli 3D offrono numerosi vantaggi rispetto alle tecniche di imaging tradizionale come la possibilità di comprensione più profonda dell’anatomia tridimensionale, specialmente in situazioni complesse, permettono l’ispezione sia visiva che tattile da più punti di vista, dando la possibilità all’operatore di poter interagire con una replica fedele del cuore in esame. Non da ultima la possibilità di simulare l’intervento chirurgico pianificando manovre sui modelli stampati. Per l’intervento sulla reale struttura anatomica del cuore rimangono comunque insostituibili l’esperienza personale del cardiochirurgo e i risultati intraoperatori che portano alle decisioni sull’iter terapeutico da intraprendere.
Redazione Nurse Times
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