Caos durante la finale Champions in piazza a Torino: encomio agli infermieri che hanno affrontato l’emergenza

La Federazione nazionale e il Collegio Ipasvi del capoluogo piemontese scrivono alle direzioni generali delle strutture sanitarie che hanno accolto i feriti. “Avete dimostrato di amare la vostra professione” scrivono Barbara Mangiacavalli e Maria Adele Schirru

 

TORINO – Hanno lavorato in silenzio, affrontato l’emergenza di una serata che rischiava di trasformarsi in tragedia, dimostrando professionalità e competenza. Per gli infermieri che sabato sera a Torino hanno vissuto in prima linea i soccorsi ai più di 1500 feriti nella calca di piazza San Carlo (dove trentamila persone stavano seguendo sul maxi schermo la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid), è arrivato il momento di ricevere il giusto riconoscimento per il lavoro svolto.

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Un encomio racchiuso in una sola parola: quel “grazie” firmato a quattro mani dalla presidente della Federazione nazionale dei Collegi Ipasvi, Barbara Mangiacavalli e dalla presidente del Collegio di Torino (ma anche vice presidente nazionale), Maria Adele Schirru. “Grazie per aver dimostrato professionalità e competenza” bella lettera di encomio inviata alle direzioni generali e alle direzioni infermieristiche delle strutture sanitarie di Torino e provincia.

Essere infermieri – scrivono Mangiacavalli e Schirruè ciò che avete dimostrato voi, con la prontezza e la professionalità di chi sa cosa vuol dire la propria mission e gli fa onore senza guardare i perché o le cause: dove c’è chi soffre, c’è un infermiere che assiste. E voi lo avete dimostrato al di là e al di sopra di tutto“.

Quell’emergenza affrontata con professionalità merita un’encomio per ciascun infermiere impegnato sabato sera nelle strutture torinesi: “Encomio e merito professionale che devono essere da esempio per tutta la professione” aggiungono Mangiacavalli e Schirru. Inevitabile che la lettera di encomio sia indirizzata alle direzioni generali e infermieristiche delle strutture sanitarie: chi le amministra e le dirige devono essere consapevoli che non hanno solo il supporto di persone che lavorano ma “di professionisti che sentono la loro professione come ragione di vita”.

Concetto volutamente rafforzato dalla presidente nazionale e da quella dell’Ipasvi di Torino che non smettono di ringraziare chi “nei pronto soccorso e non solo si è trovato ad affrontare una situazione tanto assurda quanto d’emergenza“. Di chi siano le responsabilità di quanto accaduto sabato sera a Torino lo accerteranno le autorità competenti. Sul senso di responsabilità e sulla professionalità degli infermieri non si discute: l’encomio ne è una naturale conseguenza.

Salvatore Petrarolo

Foto: web

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